Nossa Senhora do Bom Parto, San Paolo – Brasile
I progetti dello Spazio di Convivenza, della Libertà Assistita Comunitaria e Humarte
PROPOSTA DEL PROGETTO SPAZIO DI CONVIVENZA Lo Spazio di Convivenza nasce con l’idea di aiutare un buon numero di preadolescenti e adolescenti residenti in una favela del quartiere di Belem, a pochi chilometri dal centro di San Paolo e dalle conosciutissime Casas Vida, con un incentivo (che possiamo anche chiamare adozione a distanza, per usare un termine ben conosciuto) che comprende un sostegno scolastico, un pasto al giorno e spazi e momenti di animazione, per un totale di 30 euro al mese per ogni ragazzo. Il progetto e’ gia’ attivo da tempo e si sviluppa in una casa, situata a poche centinaia di metri dalla favela di Belem, dove i ragazzi pranzano e svolgono varie attivita’ di recupero scolastico e di socializzazione. Ad esempio sono attivi i gruppi di canto e di danze tradizionali brasiliane, nonche’ un gruppo di musica e ballo hip-hop, una delle forme di musica urbana piu’ diffuse in Brasile, particolarmente presso la popolazione afro-brasiliana. Tutte queste attivita’ nonche’ il sostegno scolastico sono svolte sotto la guida di educatori e maestri professionisti.
Costo del progetto Intendiamo contribuire ad estendere l’intervento gia’ iniziato, coinvolgendo un numero maggiore di giovani e per questo finanziando mensilmente a ciascuno di loro un aiuto, del valore di 30 euro al mese.
PROGETTO LIBERTA’ ASSISTITA COMUNITARIA
Il Centro Sociale “Nostra Signora del Buon Parto” Questa istituzione fondata nel 1946 opera nei quartieri periferici di São Paulo e si occupa degli esclusi, in modo particolare difendendo i diritti di bambini e adolescenti e contribuendo allo sviluppo integrale della persona umana attraverso pratiche educative e assistenziali diversificate, che coinvolgono le famiglie e la comunità. Il Centro sociale “Nostra Signora del Buon Parto” ha proposto nel corso degli anni azioni socio-pedagogiche per affrontare situazioni limite in cui vivono molti bambini e adolescenti a São Paulo, cercando di affrontare problemi come: morte precoce, sfruttamento dei bambini/adolescenti da parte dei narcotrafficanti, esecuzioni sommarie, abbandono e assenza di politiche pubbliche. Ci occupiamo soprattutto della zona Est della città dove ci sono molte famiglie impoverite, che non hanno casa, possibilità di accedere all’educazione, all’assistenza sanitaria, al lavoro. La grande sfida è quella di costruire un processo socio-pedagogico con la partecipazione di bambini, adolescenti, famiglie e comunità.
Il Progetto Libertà Assistita Comunitaria – LAC Il progetto esiste dal 1978, in collaborazione con la Febem/SP; si sviluppa a livello familiare e comunitario, rivolgendosi ad adolescenti in conflitto con la legge, facendo riferimento a quanto è previsto nello “Statuto del bambino e dell’adolescente” agli articoli 118 e 119. Si propone di reinserire nella società ragazzi usciti dal carcere attraverso una metodologia che punta sul coinvolgimento attivo delle famiglie e della comunità, sul riscatto dell’autostima e del diritto alla cittadinanza, sulla formazione professionale e l’accesso al lavoro.
Beneficiari diretti: 100 adolescenti in conflitto con la legge e le loro famiglie (che comprendono da 5 a 10 persone ognuna). Nel complesso circa 750 persone.
Beneficiari indiretti: la comunità in cui le famiglie sono inserite.
Tempo di realizzazione: per l’intero anno in corso.
Obiettivo generale: Assistere 100 adolescenti di ambo i sessi, in conflitto con la legge, che escono dalla Febem della zona Est di São Paulo, coinvolgendo le loro famiglie e puntando al loro sviluppo globale di cittadini.
Obiettivo Specifico: dare attuazione alla misura socio-educativa di Libertà assistita, per 100 adolescenti di ambo i sessi, collaborando con le famiglie, con persone significative e comunità di adolescenti, puntando al miglioramento della qualità della vita degli adolescenti e delle loro famiglie attraverso l’esercizio della cittadinanza e l’inclusione nei servizi pubblici e nella rete di protezione.
Mete:
Meta 1 – Fornire di documenti i giovani e i familiari inseriti nel progetto
Meta 2 – Inserirli nella rete di protezione, nei servizi pubblici e nell’assistenza psicologica e medica
Meta 3 – Fornire assistenza giuridica ai giovani in Libertà Assistita e alle loro famiglie
Meta 4 –Avviare i giovani alla professionalizzazione, al Primo lavoro e allo svolgimento di stages remunerati
Metodologia e strategia di azione La metodologia si basa sulla pedagogia dei diritti, a partire dalla persona i cui diritti fondamentali sono stati lesi. Consiste nel convivere, stare vicini alle persone nel momento in cui i diritti sono minacciati o violati e costruire con ogni adolescente una proposta di vita, tenendo in considerazione la sua storia, gli aspetti culturali della sua famiglia e della comunità di appartenenza. Per realizzare questo dobbiamo stabilire legami con l’adolescente e la sua famiglia, sottolineando gli aspetti significativi della vita che portino a riscattare l’auto-stima e il diritto alla cittadinanza. L’ “incontro” è favorito da visite domiciliari, che sono un grande strumento di lettura dell’adolescente e del suo contesto e rendono possibile un piano di intervento a livello familiare. Il lavoro viene svolto sempre in equipe coinvolgendo educatori, giovani, famiglie e comunità, rendendo il processo educativo un atto di corresponsabilità. Non dobbiamo dimenticare che i membri delle famiglie di questi ragazzi sono segnati dall’impoverimento e da una grande difficoltà di considerarsi cittadini. Spesso il narcotraffico è visto come l’unica possibilità di sopravvivenza e l’ambiente in cui vivono è caratterizzato dalla violenza sia domestica che istituzionale. Il lavoro con l’adolescente, nella sua famiglia e comunità, implica il coinvolgimento di 3/5 persone in media (300/500 persone coinvolte nel complesso).
Costo complessivo del progetto
Costo annuale in reais circa 360.000 (pari a circa euro 145.000)
I costi del progetto sono relativi a:
1. Alimentazione: molti giovani e le loro famiglie vivono in condizioni di grande miseria e esclusione. Sono quindi necessarie ceste basiche come forma di aiuto immediato. Vengono anche forniti pasti, quando i giovani e i loro famigliari vengono al centro per assistenza sociale o giuridica.
2. Salute: Molti giovani arrivano in condizioni fisiche precarie; hanno problemi in particolar modo riguardanti la vista e i denti. Hanno bisogno di medicine, esami e visite urgenti, non sempre disponibili nella rete pubblica.
3. Educazione: L’iscrizione a scuola esige documenti, materiale didattico, uniforme, vestiario decente, oltre a un sussidio per i trasporti. Alcuni arrivano durante l’anno scolastico e hanno bisogno di corsi di sostegno.
4. Borsa lavoro: Sostegno ai giovani che partecipano a corsi di formazione professionale, ma che avrebbero bisogno di lavorare per mantenersi. La borsa lavoro è uno strumento pedagogico perché il giovane insieme alla sua famiglia pianifichi le spese e stabilisca delle mete. Il valore della borsa sarà stabilito in relazione alle necessità del giovane e della famiglia.
5. Materiale di consumo del Centro relativo alla realizzazione di questo progetto.
6. Costi dei mezzi di trasporto del giovane e dei suoi familiari per partecipare alle varie attività (corsi di formazione professionale, stages, incontri con psicologi ecc).
7. Ausilio per abitazione e sussistenza: Alcuni giovani non hanno vestiti per il lavoro, soprattutto scarpe e devono pagare l’affitto.
La controparte locale fornirà:
Risorse umane:
– tecnico, assistente sociale, psicologa, insegnante di educazione fisica, educatore, ausiliari tecnico e amministrativo, in convenzione con la Febem
– Coordinatore, psicologo, avvocato, insegnante di arte, orientatori sociali, psichiatra, ausiliare tecnico, cuoca, in convenzione con la Sas del Comune
– Avvocati e stagisti in convenzione con la Procura generale dello Stato.
Risorse materiali:
Linee telefoniche, micro-computers, frigoriferi, cucina, mobili per ufficio, macchina per visite domiciliari.
PROPOSTA DEL PROGETTO HUMARTE: LANCIANDO RAGAZZI E RAGAZZE Il progetto Borsa Incentivo è stato scritto ripensando alcuni dei punti chiave della cura dell’adolescente. L’adolescente ha un ruolo di protagonista in questo progetto, che dà spazio al suo potenziale creativo e alla sua corresponsabilità. Parlando del progetto, in modo informale, con gli adolescenti, è venuto fuori il nome Humarte. Durante la conversazione abbiamo recuperato i lavori di gruppo fatti da circa quattrocento giovani di cinque gruppi della zona est della città di San Paolo, al momento di essere inseriti nel Programma di incentivazione al lavoro e alla riqualificazione professionale. Durante questa chiacchierata sono venuti fuori temi come: opportunità, futuro, qualità della vita, sogno, possibilità di poter comprare qualcosa, apprendistato, amicizia, svago….In uno dei cartelloni c’era l’espressione “manos e minas” (ragazzi e ragazze). Pensando e chiacchierando è nato il nomeHumarte: da umano; arte – un’arte; Marte – nel senso del dio della guerra, che rappresenta la gioventù; Marte – nel senso di “stare tra le nuvole” per definire i sogni degli adolescenti. La proposta prende spunto da alcuni principi costruiti nella convivenza con gli adolescenti in situazione di rischio e dipendenti da sostanze chimiche: 1. Credere nelle potenzialità interiori di questi adolescenti che, stimolati da concrete opportunità di partecipazione, riflessione, elaborazione di azioni e revisioni, determinano un vero e proprio “ciclone di motivazione”. Una volta dato avvio al movimento interno, questi adolescenti passeranno a ricostruire il loro progetto di vita elaborando nuove conoscenze e relazioni. 2. Il lavoro si sviluppa a partire dal riconoscimento dell’identità, considerando l’adolescente un soggetto. Come dice lo Statuto del Bambino e dell’Adolescente, l’ infanzia e l’ adolescenza sono caratterizzate da una fase specifica di sviluppo che ha bisogno di protezione integrale. D’accordo con la concezione storica, le persone sono il risultato dell’inserimento nel contesto socio-politico-economico. La comprensione dell’ identità e il riconoscimento di appartenere a un gruppo definito socialmente sono lo scenario all’interno del quale l’ adolescente può diventare protagonista, superando la situazione di vulnerabilità sociale e le etichette create da una vita frammentata, senza legami affettivi significativi, senza un orientamento verso i valori di rispetto, responsabilità ed etica e senza nessun tipo di formazione (saperi scolastici e saperi generali, arte, musica, danza, cittadinanza). I principi determinano i seguenti presupposti metodologici: Beneficiari – adolescenti che stanno maturando e costruendo un progetto di vita, che cercano condizioni e opportunità per superare il ritardo scolastico, per formarsi alla cittadinanza, per acquisire le abilità necessarie ad uscire da una situazione di dipendenza, che hanno bisogno di un appoggio esterno nella loro costruzione dell’autonomia (non hanno bisogno come all’ inizio di una presenza sistematica degli educatori che svolgano un ruolo di mediazione perché gli adolescenti partecipino e comincino ad elaborare proposte). In questa fase gli adolescenti mostrano interesse e presentano i diversi sogni che coltivano per il loro Progetto di Vita. Il processo si sviluppa attraverso la partecipazione affettiva dell’adolescente impegnato nel gruppo, che è la forma di ristabilire vincoli affettivi, autostima, modelli di convivenza a partire dal rispetto, dalla responsabilità e corresponsabilità, E’ questa convivenza che ristabilisce i criteri e i valori per la dignità e la cittadinanza Il progetto “Humarte: Lanciando Ragazzi e Ragazze” si propone di creare le condizioni per lo sviluppo integrale dell’adolescente, a partire dai principi e presupposti metodologici stabiliti insieme con questi adolescenti. La Borsa Incentivo, del valore di 150 euro al mese (cioè il valore di un salario minimo, in Brasile), sarà uno strumento per potenziare la maturazione degli adolescenti e l’impegno che hanno preso in relazione al progetto di vita in costruzione. L’esperienza di poter far conto su un appoggio finanziario mensile è una opportunità concreta, per l’adolescente, di valutare e maturare la propria responsabilità nell’impegno che ha assunto con se stesso di fronte al gruppo (il gruppo dei pari, gli altri adolescenti) che sta cercando di realizzare un progetto di cittadinanza. Obiettivi principali di questa proposta: · Creare condizioni per cui gli adolescenti sviluppino abilità per intraprendere un proprio progetto di vita, a partire dalla cooperazione. · Che alcuni adolescenti superino le necessità per le quali hanno richiesto di utilizzare la borsa. · La creazione di un gruppo che abbia la maturità di gestire la continuità della proposta, a partire da un fondo o da una linea di credito che possa coinvolgere altri adolescenti e rendere possibili percorsi di generazione di reddito, coinvolgendo i familiari. · La costruzione di una coscienza di corresponsabilità in relazione ad altri adolescenti, che porti a contributi concreti per la continuazione del progetto, con sentimenti di autorealizzazione e di felicità relativi alla propria partecipazione come cittadini. · Il riconoscimento positivo della famiglia e di altri gruppi di convivenza (scuola, vicini, gli stessi adolescenti…) in relazione alle nuove attitudini dell’adolescente, con il ristabilimento dell’autostima. Gli adolescenti faranno una riunione per stabilire le opportunità che la Borsa Incentivo offre e i criteri per partecipare al progetto “Humarte: Lanciando Ragazzi e Ragazze”. Costo del progetto Finanziare mensilmente 50 (cinquanta) borse incentivo, del valore di euro 150 cadauna al mese, per 12 mesi.