Governo Letta: fino a quando?

26 giugno 2013
Dopo l’incontro con Berlusconi, Alfano e Gianni zio, terminato in una notte stellata, tutto è rimandato a dopo le vacanze: legalità, lotta alla corruzione, diritti, dignità, onestà, cittadinanza! Sono temi in via di scomparizione dall’agenda politica della sinistra. Non parliamo della destra, perché là non sono mai stati di casa. Sono temi etici usciti di scena, interamente invasa dell’unico tema dominante: il proprio portafoglio che può essere protetto solo dalla scomparsa dell’Imu e dall’abbassamento dell’Iva.

Formattata sul programma monocorde della bulimia consumistica e possessiva per cui si sente una sola melodia, la musica del danaro, la coscienza degli italiani è ormai incapace a sintonizzarsi su altre lunghezze d’onda, inabile a commuoversi e muoversi per altre sinfonie.

Da una parte il vergognoso “scandalo per lo scandalo” di quanti, tutti a libro paga del padrone (dipendenti delle sue aziende, dei suoi giornali, delle sue reti televisive e /o del suo partito-azienda), trovano “normale” i bunga bunga di un premier, la compravendita di ragazzine, l’abuso di potere, la concussione, la falsa testimonianza e quant’altro; il tutto ridotto alla “normalità” di una privacy cui inginocchiarsi.

Dall’altra un silenzio imbarazzante e sospettoso di una sinistra (eccezion fatta per Nichi Vendola) ammutinata nell’indifferenza dispettosa e, ormai da tempo, a rimorchio di temi non suoi, impostile da agende altrui.

Siamo ormai in un paese nel quale gli eventi non riescono più a generare traumi. L’indifferenza ci sta uccidendo come popolo, oltre che come esseri umani.

Contro coloro che ritengono che l’indifferenza sia una medicina contro la depressione io penso all’opposto.

Riporto parte della mia comunicazione inviata il 16 maggio scorso, dove chiedevo ai senatori Guerra e Vaccari conto della nomina del senatore D’Ali da parte di Grasso a rappresentare il Senato all’assemblea parlamentare Euro-mediterranea:

Nella mia ultima comunicazione avevo chiesto ai “vostri” senatori, Guerra (attuale sottosegretario) e Vaccari, chi ha inviato Grasso, come presidente del Senato, a rappresentarci all’assemblea parlamentare Euro-mediterranea, in qualità di vice-presidente della commissione economica e di componente della commissione ambiente? Su proposta di Schifani. Non avendo avuto lunedì nessuna risposta, eccovela: nientemeno che il senatore Antonio D’Ali, PDL. Parlamentare dal 1994, ricandidato nonostante fosse imputato per i pm Tarondo e Guido, nel processo che si sta celebrando davanti al Gup Francolini. L’accusa? Avrebbe esercitato un ruolo “ripetuto presso organi istituzionali e uffici pubblicui al fine di inibire o ostacolare le iniziative a sostegno delle imprese sequestrate o confiscate contribuendo all’espansione economica e al controllo del mercato del calcestruzzo da parte di imprese e società direttamente riconducibili all’associazione mafiosa”. Potrei continuare, ma è sufficente l’atto di accusa. Grasso non è stato fino ad ieri Direttore generale della direzione antimafia? Sa certamente chi è? Perchè l’ha fatto?Ognuno pensi ciò che vuole, la libertà lo auspica. Ma Vaccari e la Guerra, sono obbligati a rispondere, chiedendo spiegazione a chi hanno votato, per poi spiegarlo ai loro elettori. Sarà?

Per onestà devo comunicare che hanno risposto, la Guerra ha scritto: “non condivido la scelta fatta da Grasso”. Vaccari: anche lui non ha condiviso. Benissimo ne siamo felici!

Perchè ricordo questo? Ho atteso la sentenza su B. e qualche altro giorno per ricordare ai nostri senatori che venerdì 14 giugno i procuratori della DDA (direzione distrettuale antimafia) Paolo Guido e Andrea Tarondo, hanno chiesto al gip, la condanna a sette anni e quattro mesi per l’ex sottosegretario all’interno del governo B., Antonio D’Alì. Potente banchiere trapanese, da sempre il suo nome è legato a quello dei potenti Francesco e Matteo Messina Denaro. Con Matteo si conosce da bambino, oggi Matteo è l’erede di Provenzano. Matteo è latitante da 20 anni, tanto che la sua latitanza ha messo in crisi la Procura di Palermo (caso Messineo) ma non i politici. I giudici si rinchiuderanno in camera di consiglio il 5 luglio, sembra che il senatore voglia fare una dichiarazione spontanea. nel frattempo si è fatta la barba!

Guerra e Vaccari dopo il 5 luglio sentiranno il bisogno di farci sapere la loro idea?

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