Alle 6.30 siamo già sul pulmino: destinazione Pescara.
Il primo appuntamento è alle 10 in Provincia dove, presso la Sala Consiliare “Tinozzi” si svolge l’incontro /dibattito “Emigrazione, immigrazione e cittadinanza” con la partecipazione della Ministra Kyenge.
Introduce Damiana Guarascio della Federazione AICCRE – organizzatrice della giornata.
Dopo i saluti delle autorità, prende la parola la Ministra Cecile Kyenge che ringrazia la Carovana per l’impegno assunto di tessere un filo fra le iniziative sullo ius migranti e sulla libera circolazione.
Sottolinea l’importanza della memoria nel trattare di migrazione per creare una cultura dell’immigrazione: se non facciamo analisi, se non capiamo le cause dello spostamento da un paese all’altro, diventa difficile affrontare problemi e criticità e trovare soluzioni Il tema dela cittadinanza e della libera circolazione presuppone riflessioni e scelte che spesso vanno trovate non da soli, ma in ambito comunitario.
Il tema della nuova cittadinanza è ampio e multivariegato; comporta il cambiamento di paradigmi culturali; per ottenere risultati concreti occorre fare dell’integrazione il punto di convergenza delle politiche europee, passare messaggi di speranza che stigmatizzano comportamenti di violenza, ricordarsi che l’Italia è all’interno di una comunità internazionale, renderci visibili, non lavorare sempre in e sulla emergenza.
Reagendo alle provocazioni, comprese quelle che stanno accompagnando la Carovana, ribadisce, con fermezza, che alla violenza non si risponde con la violenza.
Si susseguono vari interventi da parte di rappresentanti del mondo associativo, istituzionale, sociale e lavorativo.
Particolarmente intenso l’ intervento di LATIFA BELKACEM – Associazione Donne Immigrate – che sottolinea, con viva emozione, l’urgenza di riconoscere i diritti di cittadinanza per le persone nate e cresciute in Italia per districare e sbloccare situazioni palesemente paradossali, ingiustificabili sul piano stesso del diritto delle persone ad avere una propria identità ed essere in grado di progettare la vita.
Le conclusioni sono fatte dalla Ministra che sintetizza i temi su cui sta lavorando e per i quali terrà conto delle riflessioni emerse.
Al pomeriggio i lavori sono proseguiti presso Europe Direct Pescara, ex stabilimento Aurum recentemente ristrutturato, per l’incontro/confronto fra cittadini, associazioni e carovanieri: confronto vivace e stimolante.
I Carovanieri provocati da questa interpellanza hanno reagito e dato il proprio parere senza peli sulla lingua, sempre con atteggiamento collaborativo.
Si è messo il dito sulla nostra incapacità ad uscire da schemi mentali rigidi e stereotipati: la vera risposta ai problemi sollevati dai migranti è che anche noi dobbiamo metterci in gioco ci piaccia o non ci piaccia, per forza o per amore; per cui non è che dobbiamo trovare l’espediente per limitare l’emigrazione.
Dobbiamo stabilire rapporti di reciprocità ed autentica collaborazione valorizzando anche i migranti che sono in Italia; nell’immigrazione dobbiamo restare aperti e riconoscere il diritto ad andare nel posto dove si pensa di poter rispondere ai propri bisogni.
Tenendo conto del quadro globale in cui si inserisce il fenomeno delle migrazioni che è irreversibile, la vera imprudenza e irresponsabilità sarebbe non dare risposta a queste istanze ,
giuste, che portano necessariamente al riconoscimento della cittadinanza e la facilitazione del suo ottenimento.
Al di là del politichese, cittadinanza secca o temperata, quello che a noi interessa è:
– se riconosciamo che le persone, nate e cresciute in Italia, abbiano diritto al riconoscimento della loro cittadinanza;
– se i responsabili politici ed amministrativi si attivano con decisione per arrivare alle normative necessarie che consentono questo riconoscimento.
Nello stesso tempo, la responsabilità politica e amministrativa dovrebbe impegnarsi a dare fiato e mezzi a chi opera per il superamento di ogni discriminazione.
Su questi temi ci siamo confrontati.
Ci sembra che le nostre considerazioni abbiano ottenuto una buona attenzione; dipenderà dalle realtà locali continuare il cammino iniziato con questo convegno.
Franca Capotosto, dei Carovanieri