13 luglio 2013
Chissà che estate sarà ora che quei delinquenti di magistrati hanno osato dare del puttaniere a un politico del calibro del maggior statista europeo, forse inferiore solo a Napoleone! E chissà che avverrà di noi! Dico, noi della Sinistra, amati così intensamente in questi giorni da Marchionne, che vorremmo nel profondo del cuore alzar le bandiere al coraggio dei giudici dei Ruby-gate e dobbiamo invece far le persone per bene e farfugliare che non c’entra, che il governo è altra cosa, che magari questi giudici comunisti un poco disturbano il manovratore. Non c’entra, stiam lì a dire. come se fosse robetta da nulla starsene al governo con una accolita di servi stesi in difesa del loro padrone, e tutti con i forconi all’aria a dar di piglio alla magistratura, come fosse il nulla del nulla, star stretti all’alleanza con un uomo che suscita nell’intera Europa, nell’intero pianeta lo scandalo e la risata e trascina il nostro Paese nella classe dei Paesi farsa, appunto tra le repubbliche delle banane, Adesso, è corretto star zitti, è politicamente ineccepibile far finta di niente, e insomma, in buona sostanza, divenir complici: e se “complice” vi par troppo grossa, diciamo delicatamente che rischiamo di divenire, come si dice in Toscana “portatori di moccolo”. Dunque, non mi rimane che cantare la canzone: “No, cara piccina, no, così non va…”. Così non va, cari compagni o amici, non per ragioni di serietà, di dignità: per noi e per il Paese. Tanto più che mentre reggiamo il moccolo al loro padrone, costoro stanno lì a raccontarci ogni giorno -con le belle facce di Alfano, di Cicchitto, di Brunetta, di Gasparri e delle imbufalite adoranti santissime Santanché e Biancofiore- che se il governo è servo delle loro promesse elettorali per filo e per segno, allora bene, altrimenti loro, allenatissimi a rovinar tavoli ed accordi, tolgono l’appoggio e impiantano campagne elettorali giornalmente. Non è fare il bene del Paese star lì a dire continuamente: a dire calma. Quando comprenderemo che siamo di fronte a personaggi che rappresentano uno squallido mondo senza idee e senza orizzonti. Sento tanta pena per questi giovani ridotti a burattini di un Mangiafuoco, che spezza i fili a chiunque azzardi un’idea, che non sa che cosa sia il confronto e che a tutti nega il con-fronto, poveri utopisti accesi da ideali resi sterili dalla loro incapacità di scegliere, ammutoliti dall’imperio di uno solo, ridotti a una massa anonima, priva del coraggio della parola e in quella subordinazione resi feroci verso i loro simili che s’azzardano a contestare, così deboli da non pretendere il coraggio della lotta, eliminabili in un ottuso istinto di morte mediante il puro atto di vigliaccheria del branco che uccide i suoi simili. Come cannibali!
Frattanto, oh bella!, B. ha appena abbaiato che o si fa la riforma della giustizia o cade il governo. Chiede il salvacondotto! Se ci metteremo sull’attenti, saremo bell’è che morti.
Napolitano non ha aiutato l’Italia, in questo ultimo anno e mezzo. Contro la vulgata edificante e incensatoria che lo vuole come unico rappresentante dell’unica istituzione sana, nella palude della vita politica italiana.. Contro il conformismo, appunto Napolitano ha di fatto impedito che si andasse all’elezioni nel novembre 2011, favorendo in tutti i modi la formazione del governo che ha risanato un bel niente, che ha aumentato il debito pubblico, che ha ridotto in povertà e spesso alla fame milioni di pensionati.
Dopo le elezioni impone le larghe intese. Ieri un altro atto da repubblica presidenziale, avallando la chiusura dei lavori per un giorno di Camera e Senato, come contestazione da parte del PDL alla messa a ruolo del processo a B. da parte della Corte di Cassazione. Incredibile, ma vero! Siamo al suicidio delle istituzioni. Dove andremo? Cosa ci aspetta? Perché? Per chi’ Naturalmente per Lui, il signor B. Sarà forse l’età che non gli fa ricordare che è anche il presidente del Consiglio superiore della Magistratura.
Adesso ancor di più, tutti capiamo che il governo delle grandi intese, è una scelta, non una necessità.
Infine, è notizia di oggi che Giorgio Mulé, direttore di Panorama, è stato condannato a 8 mesi senza sospensione della pena. Ma credo non sia preoccupato, sa che c’è ancora Napolitano, presidente delle Grazie non richieste, vedi Sallustri! O ancor peggio, il capo della CIA in Italia.
Roberto Speranza, immeritatamente presidente dei deputati del PD, solidale con B. Non poteva non essere che così? Basta ricordarsi, per chi l’ha letta, la sua intervista al Foglio sulla riforma della giustizia.
B. lo assumerà sicuramente come avvocato al posto dello smilzo Ghedini e del pistolero Longo.
Giovane di età, non ancora trentenne, si presenta come Matusalemme. Questo è il nuovo offerto, ciò che passa il mercato politico. Senza pudore né vergogna è stato disponibile e solidale ed ha accettato di “bloccare” la Camera, non per tre giorni, come chiedeva il PDL, ma per uno. Pensate, le Istituzioni contestate da chi le rappresenta, non si era mai visto prima, nessuno era arrivato a tanto, la sua immaginazione verso il servilismo ha superato ogni aspettativa. Basta guardarlo quando viene intervistato, impaurito come un passero fuori dal nido, che pare esprimere: ma cosa ci faccio io qui? Cosa rappresento?
Cresciuto dall’eurodeputato Pittella, già al terzo mandato, spera così di fare il quarto il prossimo anno, gestore del partito in Basilicata, cresciuto dalemiano poi aiutato da Veltroni infgine da Bersani che con l’avvento di Renzi ha cercato di ringiovanire, quindi anche lui, come gli altri, è divenuto giovane turco bersaniano, ce lo vedete lui, con i vari Orfini e c., mentre i giovani turchi, quelli veri, in piazza Tahrir cantano “bella ciao” in italiano, mettendo a rischio le loro vite per difendere i loro diritti?
Ha avallato politicamente che il Parlamento si rivolti contro la Cassazione, contro un altro potere autonomo dello Stato.
Oggi il centro della questione nel PD è che mancano i contenuti e le persone in grado di interpetrarli. A chi spetta l’onere di proporne di validi e attuali ai giovani? A Speranza?
Chi si vuole rappresentare? E entro quale orizzonte internazionale? Sono questi, tra gli altri, i nodi che il PD dovrà necessariamente sciogliere, al rientro estivo.