Il cielo del nord comincerà a abbassarsi. Le nuvole si infittiranno e si salderanno a coperchio. Non si apriranno neanche a bombardarle.
Le temperature scenderanno, la terra gelerà, incoltivabile.
Sarà buio anche a mezzogiorno del solstizio di estate.
Si costruiranno cittacombe, città sotterranee.
Gli abitanti del nord vorranno emigrare a sud del Mediterraneo dove il sole è rimasto a cielo aperto.
Chiederanno all’Africa asilo climatico.
Sarà concesso a chi dimostrerà di appartenere a una famiglia che è stata accogliente verso un emigrante africano. Ci sarà un registro e un archivio, dal nome “Memoria di elefante”.
Sarà consultato caso per caso per verificare le credenziali.
Chi sarà senza titolo tenterà di pagare a peso d’oro un passaggio su un’imbarcazione, ma il Mediterraneo e l’Atlantico saranno diventati tempestosi e scorbutici, con venti a sbarramento.
L’Australia che per latitudine avrà cielo aperto, impedirà l’ingresso a chi è di pelle bianca. Avere pelle scura sarà garanzia sanitaria di chi appartiene al sole.
Al confine con il Messico ci sarà la frontiera dell’America Latina.
Anche lì passeranno l’esame di ammissione solo quelli che potranno offrire credenziali di fraternità al tempo delle migrazioni opposte.
La componente bianca della specie umana diminuirà costretta in isolamento sotto il peso del cielo.
Tenteranno evasioni i discendenti di quelli che parlavano di invasione.
Da Lampedusa si vedrà un barlume di luce all’orizzonte sud, da dove arrivavano i più sperduti viaggiatori della storia dell’umanità.
A Lampedusa l’Africa avrà un ufficio dove vagliare le domande di salvezza.
Un altro sarà a Ceuta, un altro a Lesbo.
La storia si rovescia come una frittata lanciata in aria dal cuoco sapiente.
La storia, per sua definizione, non dimentica.