Parliamo della controrivoluzione»
Fatevi spiazzare da questo “poema” di Julian Beck (lo ricordiamo oggi perchè è morto il 14 settembre 1985)
parliamo della
contro
rivoluzione
perché
noi vogliamo
la rivoluzione
e
la rivoluzione
non avrà luogo
fino a che
noi non avremo esorcizzato
la violenza
perché
la violenza
è controrivoluzionaria
la violenza
è il prodotto
della nostra civiltà
la violenza
è il fondamento
della nostra civiltà
ed è la nostra civiltà
che la rivoluzione
vuole distruggere
la rivoluzione
è un processo
di distruzione e creazione
la rivoluzione
è distruzione creativa
seguita da creazione pura
la rivoluzione
non può usare le tecniche
della vecchia civiltà
è per questo
che la rivoluzione
non può usare la violenza
perché noi
non vogliamo più
gli effetti della vecchia civiltà
la vecchia civiltà
ha inventato la violenza per
realizzare i suoi scopi violenti
e la rivoluzione
non ha
scopi violenti
essa
ha
scopi vitali senza violenza
l’antica civiltà è
violenza di sistemi sociali
violenza di denaro
violenza di
potere autoritario
esercito polizia
violenza di rabbia
violenza d’orgoglio
violenze di etiche egocentriche e morti stronze
noi non vogliamo la violenza
noi vogliamo
la vita
noi vogliamo
essere
liberi
essere liberi
significa
esser liberi dalla violenza
per questo
un vero rivoluzionario
è non violento
ecco perché
troveremo
altri modi per
cambiare
il
mondo
noi vogliamo
esser liberi
dallo stato assassino
noi vogliamo trasformare
l’energia morte
in energia vita
la violenza
in
creatività
ciascuno
deve esser libero
di mangiare
la rivoluzione vuole
fermare
tutte le guerre
tutto
questo
lottare
la rivoluzione vuole
dare a ciascuno l’opportunità
di librarsi
se non vedete
che la vita è semplicemente sacra
diffido della vostra concezione del mondo
fino a che
voi penserete
che è bene
uccidere
noi non
ci libreremo
non possiamo
nutrire
i morti
non possiamo
fermare la guerra
con la guerra
noi vogliamo
disfarci
della coartazione
tutte
le armi
coartano
tutte le uccisioni
sono controrivoluzionarie
antipoesia
antivita
antiamore
e antimateria
i poveri
ardono di bellezza perché
non portano armi come la polizia
gli ignoranti e i reietti
ardono di bellezza perché
non sono avidi corrotti
vale a dire
non pensano non possiedono non sanno
come le classi corrotte dal potere
loro sono
il
popolo
la rivoluzione
non corrompe
il popolo
la rivoluzione
non insegna
i modi di uccidere come l’esercito
la rivoluzione
insegna
altre cose
è il 1968
io sono un realista magico
io vedo gli adoratori di che
io vedo il negro
costretto ad accettare
la violenza
io vedo i pacifisti
disperare
e accettare la violenza
io vedo tutti tutti tutti
corrotti
dalle vibrazioni
vibrazioni della violenza di una civiltà
che scuotono
questo nostro unico mondo
io vedo le sofferenze
dei negri
del mio paese
e la sofferenza
dell’intero
terzo mondo
e io ho visto la violenza
del
sistema
che
produce
sofferenze per i sottoprivilegiati
e noi dobbiamo
distruggere
questo sistema
il
sistema
non gli uomini
non potete
cancellare il sistema
copiandolo
non potete uccidere un assassino
senza in qualche modo
diventarlo
non potete
fermare la violenza
con la violenza
voi volete
liberare
il povero
voi volete voi avete bisogno
di fare
qualcosa
per fare qualcosa
scegliete
la violenza
perché i teneri di cuore
pensano di far qualcosa
quando fanno qualcosa di violento
ci sono
altri modi di fare cose
per liberare i poveri
andiamo
siamo intelligenti
noi rivoluzionari
noi
dobbiamo sapere
questo
tutto il mio teatro le mie poesie
tutti i miei esorcismi alla rivoluzione
sono un fallimento
se non
bruciano
la violenza fino alla radice
e non scacciano
con eserciti di amanti
la violenza
la non violenza
non è una tecnica
non è un surrogato delle armi
la non violenza
è qualcosa
che quasi non abbiamo conosciuto
è
in se stessa
una rivoluzione
noi non potremo
conoscere
la vera rivoluzione
fino a che non faremo
i preparativi per la rivoluzione
e sentiremo le cose diversamente
noi non possiamo cambiare il mondo
se non cambiamo
noi stessi
noi non possiamo arrivare
a una società che si regga sull’amore
se non amiamo
la violenza ha cancellato
i sentimenti
e l’amore
ecco perché
a malapena abbiamo conosciuto quello che è l’amore
fino ad oggi
ma
noi
lo sapremo
quando
avremo cancellata
la violenza
il denaro
i militari
l’ineguaglianza
la rivoluzione
metterà
il capitalismo
la rivoluzione
metterà
il militarismo
dentro
il
passato
questo
è
il modo
via dalle prigioni
via dagli slums dai ghetti negri
via da una vita di lavoro per un salario
via dalla civiltà della morte
morendo
e uccidendo
via
dalla
vita di odio
dentro la
vita
finalmente
il cannone
è la logica
del cervello acquoso
la bomba
è la giustizia
dell’odio
la rivoluzione
si basa
sull’amore
la rivoluzione
è
girare il timone
essa
dilata
la vita
la ribellione è qualcosa di diverso
dilata
ma non abbastanza
la ribellione sceglie la violenza
perché
non vede davanti a sé
la cupidigia di violenza
è l’eredità che ci ha lasciato
la vecchia civiltà
la ribellione
la
accetta
noi
la
rifiutiamo
la violenza
o miei contemporanei
è il vitello d’oro della rivoluzione
quello che noi vogliamo
è energia
non violenza
noi vogliamo trasformarli
gli oppositori della rivoluzione
con i nostri corpi bianchi e neri
noi
formeremo
cellule
noi
vinceremo
la struttura
noi
assalteremo
la cultura
noi
diffonderemo il verbo della
nuova società
la
libera nuova
società
noi
costruiremo
una sottostruttura
di
lavoratori
e organizzatori
e
un
giorno
noi smetteremo
di usare
il denaro
noi faremo
soltanto
lavori utili
noi
pianificheremo molto per tempo modi
per portare le mele in città
e voi andrete ai magazzini pubblici
e prenderete
quel che vi serve
non denaro
non scambi
non più
e se non vorrete lavorare
nessuno
vi obbligherà
e quelli che hanno a che fare
col denaro il governo la burocrazia
l’esercito e la produzione di inutili mercanzie di merda
saranno
tutti
liberi
e se ogni uomo
lavorerà circa dieci ore la settimana
il mondo e la rivoluzione continueranno a girare
tutte
le prigioni
si apriranno
se non ci sarà nulla da rubare
non ci sarà
furto
non c’è nulla in questo mondo
che io desideri di più
del vostro amore
se ho qualcosa
che voi desiderate
prendetevela
noi non abbiamo bisogno di leggi
abbiamo bisogno
di sentimenti
la violenza
è
priva di sentimento
il denaro
è
privo di sentimento
noi smetteremo
di usare
il denaro
e le banche
dovranno
cadere
e l’esercito
cadrà
se non c’è più il soldo
e i governi
dovranno
cadere
e
i popoli
insorgeranno
a noi non serve un governo
a noi serve
una semplice amministrazione
lo scopo del governo
è proteggere
il denaro
la semplice amministrazione
regge il timone per noi
e tanto basta
noi
ci amministriamo
da noi
e
non ci saranno affitti
che pagheremo per nulla
e sarà
il nostro
mondo
nostro
per
sfottercelo
e per farne
quello
che ne vogliamo
per
farci
all’amore
per mangiare
e
per fottere
vogliamo nutrire
e fottere
tutti quanti
ora lo strumento della
rivoluzione non violenta
è la distruzione del denaro
quando bruciamo il denaro
bruciamo il combustibile
dei demoni
demoni di antiamore
del capitalismo
e dell’autoritarismo
se smettiamo di usare il denaro
l’età della civiltà
dell’angoscia perirà
è
tutto
così semplice
se abbandoneremo il denaro
e
la violenza
noi
rovesceremo
la coscienza
se noi abbandoniamo
il denaro e la violenza
cambiamo tutto quanto
la rivoluzione
contro
la violenza
è
la
rivoluzione
che
libera
tutti quanti
la rivoluzione contro la violenza
in tutte
le sue forme
è
la
rivoluzione
che
tutti gli uomini
vogliono e desiderano
o
morremo
troppo presto
non potete avere
una società comunitaria
che contenga violenza
la violenza
divide è anti
comunitaria
non potete avere libertà individuale
con la violenza
attorno a voi
la violenza
tiranneggia
tutti quanti
la ribellione violenta contro la violenza
non
elimina la violenza
hanno detto
che lo fa
per 10 000 anni
è
una
bugia
noi
la
rigettiamo
e quando
ci verranno
contro
noi vogliamo
fulminarli
con la santità
noi vogliamo
farli levitare
di gioia
vogliamo
aprirli
con vasi d’amore
noi vogliamo
vestire gli infelici
di lini e luce
noi vogliamo
mettere musica e verità
nella nostra biancheria
noi vogliamo
far ardere il paese e le sue città
di creazione
noi lo renderemo
irresistibile
anche ai razzisti
noi vogliamo
portare fertilità
ai campi di ghiaccio
noi vogliamo cambiare
il carattere demoniaco dei nostri oppositori
in gloria produttiva
noi vogliamo
nel cambiare il mondo
cambiare noi stessi
noi vogliamo
disfarci
della nostra corruzione
e attraverso il
processo della rivoluzione
trovare
l’essere
non
il morire
e fino a che
non faremo questo
la rivoluzione non avrà luogo
[dalla rivista «Nuovi Argomenti»: nuova serie, aprile-giugno 1968].
E grazie a SERGIO per averci ricordato l’esistenza di questo testo.
Grazie a voi. Per aver pubblicato questi versi straordinari.