La strage degli innocenti si trova scritta nel Vangelo di Matteo. Per scongiurare una profezia circa la nascita di un re, Erode fece uccidere i neonati dei paraggi.
La precauzione fallì, il nucleo familiare ricercato aveva trovato asilo politico in Egitto. quel paese non faceva distinzione tra casi di bisogno economico e altri, prosperando laboriosamente grazie agli ospiti.
Il nome Erode è diventato marchio di fabbrica del potere disposto a ogni delitto per proprio tornaconto.
E’ in corso presso di noi da vari anni una strage di innocenti lasciati affogare in mare. I loro annegamenti sono definiti naufragi, senza specificare che avvengono a mare calmo e in premeditata assenza di soccorso. Quelli che c’erano, su base umanitaria e volontaria, sono stati perseguitati fino a non lasciarne nemmeno uno.
Negli ultimi tempi si è registrato un aumento di avversione contro chi comunque, soccorsi o no, affida la sua unica salvezza alla traversata del Mediterraneo.
Questa avversione è arrivata allo scherno per i bambini affogati, circostanza che mi ha richiamato il prototipo di Erode. La sua famosa strage resta impunita perché il potere è suo.
Il potere, assoluto o no, non risparmia i bambini. Ma finora non aveva ancora deriso, con ghigno esibito, la loro strage.
Non è un caso politico, ma clinico. Queste persone manifestano disturbi del comportamento dovuti a involontaria appartenenza ala specie umana. Vogliono dissociarsene. Purtroppo non è ammessa dimissione dall’albo e l’umanità dovrà tenerseli.
Perciò spuntano da noi piccoli Erode in servizio pubblico.
Le stragi dei bambini e delle loro madri nel Mediterraneo sono naufragi procurati e questo fa dei nostri Erode degli annegatori.
Però non credo che avranno la lunga carriera del loro precursore.
Il guappo di turno deve sapere che, momentaneamente insediato sul trespolo del potere, è un pappagallo da applauso di una folla pronta a guardare al prossimo pennuto.
Erri de Luca