La politica italiana ha ottenuto il brevetto di discarica dei sentimenti amareggiati. Ci si sfoga scaricando le colpe verso il basso senza nemmeno un provvisorio risultato di sollievo.
Invece di alzare il pugno contro i piani alti, si gira in giù il pollice nel Colosseo a decretare la morte dei soliti sconfitti. I piccoli schermi collegati tra loro sono a forma di spalti e nell’arena il gladiatore spaccia il disarmato. Gli stranieri non turistici sono colpevoli di occupare i nostri posti anche quando loro viaggiano in piedi e noi da seduti. L’immagine è di un poeta brasiliano, Ledo Ivo.
Il tribuno sogna di diventare Cesare e fare del Parlamento il proprio ufficio di segreteria impiegato a convalidare decreti.
Si sta in una fase di cattiva digestione del corpo elettorale. Un terzo si è astenuto dall’imboccare l’urna di cartone. Gli altri neanche si sono accorti che con i loro voti gli eletti hanno fatto barchette per lo stagno e razzetti da far volare in aula. Insomma era per loro una materia grezza da trasformare a loro uso e piacere.
La digestione sarà laboriosa e ne dovrà seguire una dieta severa, che l’economia chiama volgarmente crisi. Si tratterà con più esattezza di astinenze obbligatorie, perdite di peso al banco degli acquisti, mortificazioni di contabilità familiari.
Le politiche hanno cicli di ricorrenze, presto sposteranno verso l‘alto i risentimenti pubblici. Poco c’entra la destra e la sinistra, perché cambia l’anatomia del corpo interessato. Si tratta del passaggio dal sistema nervoso del rancore e della smorfia impaurita tra separati in casa, al sistema nervoso della cordialità e del mutuo soccorso tra inquilini dello stesso stabile. Il giovamento riguarderà lo stato dell’umore e l’apertura di credito nei confronti del futuro. Le banche presteranno volentieri.
Torneranno in uso parole antiche riscoperte vive, come una pastasciutta con le olive. Per esempio Pace: da quanto tempo non la si sente sillabare a voce alta? E l’augurio di benvenuto all’ospite? E il brindisi: alla vita?
Sentinella, quanto manca al termine della notte?
Dall’alto della torre di guardia all’orizzonte deve intaccarsi il nero, fessurarsi, e cominciare a diventare viola. L’ecchimosi politica scomparirà come una macchia dalla pelle.