Sul finire dell’anno telefonai ad un amico che non sentivo da mesi: iniziammo a raccontarci delle nostre vite e gli chiesi se stesse bene, se fosse felice. Rispose di non credere alla felicità come traguardo e di ritenere che essa andasse conquistata ogni giorno. La frase mi piacque, mi suonò veritiera e cominciai a domandarmi come poter attuare questa conquista nella concretezza dei gesti e delle azioni di ogni singolo giorno.
Pensai che, come per conquistare e sedurre una donna o un uomo occorrono gesti d’amore e di sincerità, anche per conquistare la felicità ogni giorno, per poter “aggiungere vita alla vita”, occorrono gesti d’amore e di verità quotidiani.
Lentamente giunsi così ad individuare 23 ingredienti, da variare a scelta e da personalizzare, naturalmente.
Amare ogni cosa di lui o di lei Amare questa vita in tutte le sue sfumature, luci e ombre, gioie e dolori, successi e fatiche. Dono con gioia, senza aspettative. Non trattengo l’amore per me, ma lo condivido e mi lascio amare, così come sono
Intimità Scoprirmi, mettermi a nudo, rinunciare alle maschere, rifuggire dai ruoli, non celate le mie debolezze, perseguire la profondità, cacciare la ritrosia e la rigidità.
Attenzione Privilegiare il silenzio, cogliere i dettagli con sguardo attento, poetico, delicato.. Ascoltare, contemplare, trasfigurare, cercare bellezza anche dove non sembra esserci, andare oltre i muri.
Tenerezza Stare sulla soglia delle persone, provare ad avere rispetto per ogni cosa e ogni forma di vita: esprimo il bene che ho dentro con semplicità e tenerezza. Mi lascio toccare, commuovere, da ciò che mi interpella in profondità.
Delicatezza e cura Fare ogni cosa con cura, con tutto noi stessi, come fosse la prima o l’ultima volta.
Complicità Rimuovere il dramma dagli eventi e dalle circostanze dure e faticose, aprirsi, usare giocosità e morbidezza, rimanere elastici nel pensiero
Leggerezza e semplicità Cercare il positivo sempre, lasciare emergere la nostra parte spiritosa. Non pretendere troppo e accontentarsi, rimuovendo inutili aspettative e sensi di colpa. Combatto con me stessa per non essere troppo mentale, complicata o contorta.
Rispetto e stima So che la vita è, per se stessa, sempre sacra e religiosa. Ogni cosa o persona è degna e va rispettata: ognuno combatte una sua propria, dura battaglia. Rispetto anche me stessa, affronto con autostima e assertività le vicissitudini e le contrarietà.
Fedeltà Non tradire, non tradirsi. Provo a dire e a dirmi la verità, a non scappare, a rimanere nel solco umido anche se costa: provo a rimanere fedele a me stessa. Custodisco e salvaguardo le cose belle. Provo a fare quello che dico.
Fiducia Fidarsi della vita, osare, fidarsi delle proprie capacità, impegnarsi a migliorare e a crescere sempre, rimanere disposti a perdere e a sbagliare.
Libertà Lasciare essere, lasciare andare, non attaccarsi troppo alle cose, neppure alla vita. Butto giù paletti, armature e certezze.
Gioia Non lamentarsi, guardare e pensare positivo, cercare sapore, gusto e luce in ogni piega del giorno.
Corteggiamento Provare gratitudine immensa ogni mattina per la vita: ci è stata donata, è tutta per noi e non è mai scontata. Non mi ci voglio abituare, tanto meno accomodare .
Farsi belli Volersi bene, farsi belli per noi e per gli altri. Cercare, seminare, contemplare bellezza, scendere dalla testa al cuore. Sto al mio posto e permetto agli altri di stare al loro. Cerco l’unità, la centratura e la consapevolezza.
Stupirla/o Lasciarsi stupire, rimuovere l’abitudinarietà, aprirsi al nuovo, accogliere i cambiamenti, scegliere strade non ancora battute.
Vederla/o sempre con occhi nuovi Non etichettare, incasellare, non giudicare: nulla è mai banale. Mi lascio stupire e sorprendere da ciò che accade
Non possederla/o, non trattenerla/lo La vita non è solo nostra, i figli non sono nostri, non siamo noi che decidiamo le grandi tappe della vita (nascere, morire, ammalarsi, innamorarsi…): tutto è in “buone mani”, perciò mi affido al futuro
Dedicarle/gli tempo Gustare la vita attimo per attimo. Eliminare lo stress, il logorio della fretta. Praticare la meditazione, la lettura, il canto, la pittura, la buona cucina… in presenza
Camminare con lei/lui Penso che la meta sia il cammino stesso, che la vita in sé SIA il senso. Per questo non mi sento mai arrivata e sviluppo domande.
Giocare, fare cose belle Godere la vita e non appesantirla mai. Come è bello visitare città d’arte, viaggiare, incontrare persone, creare occasioni di festa e di confronto, gustare il cibo e pregare insieme, passeggiare all’aria aperta. E’ saggio non prendersi, neppure noi, troppo sul serio: un pizzico di ironia è importante e fa bene.
Prendersi cura del reciproco desiderare Coltivare sogni di pace, giustizia, impegnarsi nel sociale, per un mondo più umano e solidale, per l’ecologia, il lavoro e la salvaguardia della natura, la Politica, gli ultimi.
Fame di conoscenza, reciprocità e crescita comune. Non smettere mai di avere fame di pensiero, di parola, di conoscenza che libera. La sapienza e l’intelletto vanno alimentati quotidianamente. L’ascolto reciproco, lo studio dei testi sacri di ogni fede o religione, letture dei classici umanistici, aprono cuore, mente e spirito.
Sentirsi vivi attraverso i sensi Quando amiamo davvero riusciamo ad immergerci nella vita con tutti i pori aperti, i sensi aperti, sensibili e ricettivi dei tanti messaggi che il nostro corpo, il nostro inconscio, le persone che ci sono vicine, la natura, gli animali e l’universo ci inviano. Leggere e ascoltare questi messaggi riallaccia il dentro e il fuori di noi con il tutto, sperimentiamo l’ubuntu, l’appartenenza ad un unica famiglia umana e cosmica, l’essere tutti figli/e di un padre-madre dal cuore che pulsa nella storia di ognuno, in ogni essere animato e inanimato e nella storia del mondo: sento che siamo frammenti, briciole di un unico pane, fatti della stessa pasta o, come diceva Arturo Paoli, “…dello stesso DNA di Dio”.
(In dialogo n. 123 marzo 2019)