Video censurato da tutti i media “liberi”. Il momento esatto in cui in territorio colombiano, il comando dell’estrema destra venezuelana al soldo degli Stati Uniti ha incendiato i camion con i presunti “aiuti umanitari” per poi incolpare il legittimo governo venezuelano.
Ex deputato PD denuncia: Il grande imbroglio sul Venezuela
di Pino Arlacchi*
Ho appena terminato uno studio della crisi del Venezuela basato su documenti ONU e di centri di ricerca indipendenti.
Mi è stato difficile mantenere la calma mentre davanti ai miei occhi si componeva una narrativa opposta a quella corrente. Il caso del Venezuela si configura nei termini di una gigantesca truffa informativa che ci oltraggia ogni giorno con notizie false, omissive e distorte su ciò che accade in quel paese.
Sono le barbare sanzioni americane inflitte dal 2015 in poi approfittando del crollo del prezzo del petrolio, e cioè della maggiore fonte di entrate pubbliche del Venezuela, e non le politiche sbagliate dei governi Chavez-Maduro a detenere la massima colpa del dramma odierno sofferto da 32 milioni di persone.
L’economia del Venezuela è crollata a causa del blocco delle importazioni dovuto all’impossibilità di usare il dollaro per pagarle dopo l’imposizione delle sanzioni da parte prima di Obama e poi di Trump.
Gli ospedali del Venezuela sono rimasti senza medicine perché le banche internazionali si rifiutano di accettare i relativi pagamenti in dollari da parte del governo Maduro.
E così sta accadendo per il cibo e per le risorse necessarie a far funzionare la macchina produttiva.
L’opera viene completata dall’accaparramento di beni e dal mercato nero dominati dai gruppi mafiosi locali protetti e incoraggiati dall’ opposizione e dalla longa manus del governo USA.
C’è poi una mafia valutaria che ha distrutto la moneta locale, il bolivar, alimentando un iperinflazione senza riscontro nei fondamentali dell’economia. Mafia protetta anch’essa da chi vuole far crollare il governo legittimo e consegnare uno dei paesi più ricchi di risorse naturali del mondo nelle mani degli Stati Uniti.
Come?
Tramite la solita ricetta neoliberista di privatizzazioni, liberalizzazioni e tagli della spesa sociale promessa da Guaidò ed altri pupazzi manovrati dal governo USA e dalle sue estensioni internazionali.
Questa è una prima sintesi dei risultati della mia ricerca. In un post successivo approfondirò ancora e vi indicherò le fonti cui ricorrere per contrastare questa industria della menzogna globale.
*post Facebook del 23/02/2019
Notizia del: 23/02/2019

Venezuela, Arreaza: “Pompeo e i suoi sicari stanno cercando disperatamente un pretesto per la guerra”
24/02/2019 Il ministro degli Esteri venezuelano Jorge Arreaza ha sfidato il Segretario di Stato americano Mike Pompeo in merito agli scontri di confine sugli aiuti degli USA e lo ha attaccato ribadendo che i suoi “sicari” dicendo che stavano cercando il pretesto per la guerra.
“L’esperto della CIA nelle operazioni di falsa bandiera, Pompeo, pensa di poter ingannare il mondo con un camion incendiato dai suoi stessi agenti in Colombia”, ha scritto su Twitter Arreaza in risposta ai recenti scontri lungo il confine tra Venezuela e Colombia.
Il tentativo, guidato dall’opposizione, di condurre camion dalla Colombia verso il Venezuela trasportando ciò che dicono essere rifornimenti umanitari forniti dall’USAID ha scatenato tensioni e scontri con la polizia. Il governo venezuelano ha rifiutato di far passare i camion, denunciando l’operazione come una trovata pubblicitaria e avvertendo che i veicoli potrebbero essere carichi di armi. Siria Docet
Lo stallo del ponte Francisco de Paula Santander vicino alla città venezuelana di Urena si è concluso con uno dei camion in fiamme.
Nel suo tweet, il ministro Arreaza ha pubblicato diverse foto che mostrano il camion bruciato sul lato colombiano del ponte, dove è stato incendiato dopo aver fallito l’attraversamento del confine.
“Se vuoi trovare chi ha bruciato il furgone con finti aiuti umanitari, guarda tra i tuoi dipendenti”, ha scritto Arreaza.
“Pompeo e i suoi sicari stanno cercando disperatamente un pretesto per la guerra.”
Mike Pompeo, che è stato a capo della CIA, aveva denunciato, in precedenza, il rifiuto del Venezuela di far entrare i camion. Definendo il presidente legittimo del Venezuela Nicolas Maduro un “tiranno malato”, promettendo di “agire” contro le autorità che “si oppongono alla pacifica restaurazione della democrazia.”
GOLPE FALLITO, GUAIDÓ ESPATRIATO, MUSI LUNGHI A CÚCUTA (Colombia)

Avevano promesso che:
• il 23 febbraio Maduro non sarebbe stato più il presidente del Venezuela,
• gli “aiuti umanitari” sarebbero entrati con le buone o con le cattive,
• ci sarebbero stati “franchi tiratori” del governo che avrebbero ucciso gli oppositori alla frontiera,
• il popolo si sarebbe ribellato contro Maduro,
• una “feroce dittatura” avvrebbe represso ed arrestato ogni protesta.
Nulla di tutto ciò si è verificato.
Invece:
• il colpo di stato è fallito,
• Maduro continua da 6 anni ad essere presidente legittimo,
• nelle strade decine di migliaia di persone tutti i giorni manifestano a favore del governo chavista,
• Guaidó ha abbandonato il paese illegalmente, in buona salute, senza che nessuno gli abbia torto un capello, lasciando orfani i suoi fans e senza aver conseguito neanche un successo.
Ora, tornato tra le braccia dei suoi manovratori, lo attendono le strigliate di chi lo ha creato, finanziato, istruito (in Serbia), e che ora si rende conto del fallimento totale.
Quali saranno le decisioni che prenderanno questi professionisti dell’illegalità è difficile dirlo, di sicuro, a giudicare dalle facce che avevano ieri, Maduro ed il popolo venezuelano gli hanno dato una sonora lezione.
Caracas 24-02-2019
Da Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana
Venezuela. Fallito golpe del 23F, resta viva opzione aggressione militare. Domani Incontro Guaidó-Vice presidente USA, Pence
Ieri, 23 febbraio, una giornata contrassegnata da falsi positivi al confine, come l’incendio di camion con “aiuti umanitari”, doveva essere, probabilmente, l’incidente che avrebbe una scusa per attuare un intervento militare contro il Venezuela. Fallito questo tentativo, non è affatto scampato il pericolo, domani l”autoproclamato” Guaido’ vedrà il vice presidente USA, Pence.
L’operazione interventista orchestrata dai governi della Colombia e degli Stati Uniti e dai leader dell’opposizione venezuelana di questo 23 febbraio è fallita.
Ieri, il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha annunciato la rottura delle relazioni politiche e diplomatiche con la Colombia e ha dato lo staff diplomatico di questo paese 24 ore per lasciare Caracas.
La misura è stata resa nota durante una mobilitazione delle forze rivoluzionarie verso il palazzo di Miraflores, nella capitale venezuelana, in difesa della pace.
Durante la giornata ci sono stati diversi falsi positivi per accusare lo Stato venezuelano di “repressione” e provocazione.
Tuttavia, i falsi positivi al confine potrebbero essere il pretesto per giustificare l’obiettivo perseguito dalla destra venezuelana e internazionale: l’aggressione militare diretta.
Il presidente colombiano Ivan Duque ha annunciato il ritorno di camion con presunti “aiuti umanitari” in Venezuela, dopo aver tentato di entrare illegalmente attraverso i confini con la Colombia e il Brasile.
Duque, ieri notte, ha fatto l’annuncio degli aiuti insieme al segretario dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA), Luis Almagro, e con l’autoproclamato Juan Guaidó.
Tutti hanno sottolineato le accuse contro il governo del Venezuela per i camion in fiamme, con cibo e medicine, un falso positivo, dal momento che i responsabili dell’incendio sono stati i gruppi violenti sul confine. Ma l’importante è ripetere la menzogna in modo che questo fatto venga usato come pretesto perfetto per l’intervento militare.
Per quanto riguarda Almagro, il suo ruolo nella conferenza stampa è stato quello di dare il falso equilibrio che conferma il copione della dittatura in Venezuela e la “necessità” di intervento. Secondo lui, ci sono stati 285 feriti (255 venezuelani e 35 colombiani). Il governo venezuelano ha riportato 42 feriti, tra cui sette membri della Guardia nazionale bolivariana (GNB).
“È stato un giorno sanguinoso per la violenza paramilitare e le forze repressive”, ha detto. E così inizia il film di intervento militare “giustificato”.
Juan Guaidó ha annunciato che domani incontrerà il vicepresidente americano Mike Pence e parteciperà all’incontro del gruppo di Lima per discutere di “azioni diplomatiche e altre misure” contro il Venezuela.
L’oppositore ha chiesto ai paesi del gruppo di Lima di “mettere tutte le carte sul tavolo”.
Parallelamente agli eventi violenti del confine colombiano-venezuelano, il ministro per la Sicurezza Nazionale USA, John Bolton, ha promosso la defezione delle Forze Armate Bolivariane (fanbase) e li ha esortati a unirsi alle manovre interventiste.
“Ai militari venezuelani è concessa l’amnistia da parte del presidente ad interim Juan Guaidó.
Ora possono essere orgogliosi di lavorare per conto di un Venezuela democratico, per la tutela e la prosperità di tutti i venezuelani”, ha scritto su Twitter.
Inoltre, il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ha dichiarato su Twitter che “agirà contro coloro che si oppongono alla pacifica restaurazione della democrazia a #Venezuela”. Il politico ha detto che “ora è il momento di agire” e ha condannato gli attacchi al confine “perpetrati dai teppisti di Maduro”. Si riferiva a falsi positivi già smantellati dai giornalisti della zona.
Mentre il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si è limitato a pubblicare sul suo Twitter: “Dio benedica il popolo del Venezuela!”. L’inizio della frase (Dio benedica) è il messaggio solitamente inviato dal governo americano prima di un’invasione.
Infine, il senatore statunitense, Marco Rubio, sul social network ha scrittoche “gli Stati Uniti aiuteranno la Colombia ad affrontare qualsiasi aggressione contro di loro”, dopo aver imposto un altro falso positivo su un attacco dal Venezuela alla Colombia.
Falsi positivi al confine
Il confine del Venezuela con Colombia e Brasile è stato teatro di un’operazione di falsa bandiera per giustificare un “intervento militare straniero” nel paese.
1. Al Ponte Internazionale Simón Bolívar, diversi soldati hanno preso due veicoli corazzati dalle forze armate nazionali bolivariane (FANB) e hanno speronato la barriera di sicurezza del confine. Dopo l’attacco percorso il lato colombiano del confine, dove sono stati accolti dai politici dell’opposizione venezuelana. L’attacco ha provocato due feriti.
2. Gli oppositori venezuelani hanno appiccato il fuoco a camion carichi di “aiuti umanitari” al ponte Francisco de Paula Santander. Di nuovo, la GNB è stata accusata, ma le immagini prese dai testimoni hanno smantellato il falso positivo.
3. A Paracaima, nel nord del Brasile, hanno cercato di accedere ai camion a Santa Elena de Uairén, nello stato venezuelano di Bolivar. I leader dell’opposizione venezuelana e i presidenti di Colombia e Cile hanno diffuso la notizia della presunta entrata di successo di “aiuti umanitari”. Questo è stato negato dai giornalisti della zona.
4. Il deputato venezuelano dell’opposizione Freddy Guevara ha annunciato che una nave di “aiuti umanitari” è partita da Porto Rico e avrebbe dovuto arrivare a Puerto Cabello, nello stato di Carabobo, nel nord del Venezuela. Più tardi, il governatore di Porto Rico ha riferito che ha incaricato la nave presunta di lasciare l’area. Di nuovo, l’entrata illegale è fallita.
Il responsabile della sicurezza dello stato di Táchira (confine con la Colombia), Freddy Bernal, ha riferito che la violenza dell’opposizione al confine ha provocato 42 feriti. Della cifra totale, ha spiegato “due per le pallottole di criminali colombiani, tre bruciati vivi e il resto con oggetti contundenti”.
Fonte: Telesur – AL MayadeenNotizia del: 24/02/2019
ROGER WATERS (Pink Floyd) PER IL VENEZUELA SOCIALISTA

Waters canta per il Venezuela: We shall overcome https://www.facebook.com/lantidiplomatico/videos/2532967973411588/
A note from Roger:
Here’s a message I sent to teleSUR, a Venezuelan TV station, sorry about the crappy subtitles it’s the best Facebook can do.
Good morning. My name is Roger Waters. I’m in Europe and today is the day of action. It is the 23rd of February, 2019.
There is a story here. It’s about Venezuela. In 1998 after the Venezuelan people democratically elected a socialist government, the government nationalized the oil industry that is maybe, where the story starts.
This did not go down well in the corridors of power. So four years later, aided and abetted by the US government, there was an attempted coup to remove Hugo Chavez who was the President of the country then. The coup failed. It lasted two days. There was an enormous uprising of protest from the people of Venezuela in the streets who demanded the return of the President so he was reinstated after two days. That was in 2002, so what to do next.
Well, what the United States did was, Obama declared that Venezuela was a strategic threat to the United States and they imposed economic sanctions and a blockade through banking systems of the country 16 years later. Those illegal sanctions have borne the fruit that the US required them to bear. They want it to, for it meant dissent in the country by destroying the economy and by encouraging inflation and they have achieved that in various dissent without question in Venezuela. People are leaving Venezuela. Life is hard in Venezuela, particularly for poor people, mainly because of the inflation. It’s a lie that there’s no food, that’s just wrong. There is tons of food, but it’s too expensive for people to buy so they’re having another goal at a coup, right now the groomed a puppet, his name’s Guaidó or something like that and they’ve been grooming him for 10 years. It’s very well documented so now he is meeting with his puppet masters who are on the other end of the bridge in the country of Colombia with a big line of C130 American military transport planes pretending that they are coming as saviors to save Venezuela from a crisis created by the current government.
This is absolute nonsense of course it is absolutely charade in order for them to achieve what they try to achieve in 2002 and failed in regime change, because that government back in 1998, did something unthinkable to an abandoned American administration. It took the revenue from the oil industry and distributed it to all the Venezuelan people in social programs. Even the poor people… giving money to poor people. Because this is the main thrust of what I’m speaking to you today, but I am running out of time. I have a message for the puppet and for his masters from Washington DC… hands off Venezuela. What you are doing is immoral and illegal.
We support you, people of Venezuela, millions of this, all over the world. Millions, despite what you might read in the newspapers, we love you. We each wish you well, history will probably show that socialism in Venezuela was a light shining for the way we should possibly organize politics in the rest of the world. All right, we’re with you.
Neanche qui c’è il video segreto che nessuno diffonde di cui parla