Una volta ho scritto delle righe dedicate ai balconi del 1900. Erano il biglietto da visita degli appartamenti, esprimevano all’esterno la vita degli abitanti. Panni stesi, vasi con i fiori, con erbe, ortaggi, bambini alle prese con un gioco, qualcuno che usciva per una boccata d’aria, per guardare intorno, per attesa. Dai balconi partivano messaggi a voce tra palazzi, richiami dalla strada, panieri calati per l’acquisto di un venditore ambulante.
Lentamente i balconi sono stati chiusi, lasciati vuoti, o accorpati all’interno degli appartamenti tramite vetrate. La moderna architettura li ignora, costruendo parallelepipedi piallati, senza sporgenze. Pare che sia vietato sporgersi.
Nella ritirata dei balconi posso misurare la perdita di socialità e la chiusura in se stessi. Alle finestre si sono aggiunte sbarre.
In questi giorni son tornati in servizio i balconi. Alcuni striscioni di protesta esposti da cittadini sono stati ritirati da parte della pubblica autorità con abuso di potere. L’azione censoria ha provocato la risposta contraria. In varie altre città sono spuntati a distesa altri striscioni al passaggio della faccia da maldidenti del ministro dal comizio perpetuo.
A Catanzaro la signora Jasmine ha curato e coordinato la prima esposizione diffusa del libero pensiero ai davanzali. Di seguito si sono ripetuti striscioni stesi a Campobasso, Napoli, Milano.
Son tornati a fiorire i balconi. Si sono trasformati in palchi, in tribune da dove trasmettere un messaggio politico. Al contrario dell’uso di quelli anonimi spediti nel frullatore elettronico, i messaggi dei balconi affermano l’identità del cittadino e la sua rinnovata volontà di sporgersi, di esprimersi all’aria aperta.
Allo stesso tempo lo striscione appeso fuori del proprio appartamento dimostra il coraggio civile, la virtù più urgente nel contrattempo in corso. Il coraggio di rompere le righe dei balconi allineati, muti, del silenzio passivo: è questa la buona notizia di una primavera ritardata. Tornano a spalancarsi, coi cittadini affacciati, manifestando pensieri, prese in giro, sdegni, secondo i temperamenti. Entra un’aria nuova nelle case attraverso la seconda vita dei balconi.
Non è vietato, anzi è consigliato sporgersi.