Che bello! Canterete tutti insieme «Fratelli d’Italia» (se c’è anche una versione «sorelle» non la conosco).
Da grandi terrazze e minuscoli balconi, da finestre invisibili e gigantesche vetrate si leverà un solo coro. Il padrone che sfrutta gli operai (italiani ma anche stranieri) intonerà «s’è desta». Subito dopo «dell’elmo di Scipio» si “cingeranno” la testa i senza casa e quelli che vivono in baracche umide (o peggio): tutti felici perchè il costruttore Caltagirone ha appena annunciato “donazioni”.
Molti italiani «son pronti alla morte» perchè lavorano senza protezioni, ben prima del corona virus.
Si sa che la «gloria è schiava di Roma» (ma anche di Milano e Verona, capiamoci) e perciò vi stringerete nel canto: guerrafondai e chi a loro si oppone, chi ha soldi per una quarantena dorata e chi non sa più come tirare avanti, tutti uniti.
Com’è? «Iddio la creò» e dunque potrete intonare insieme anche questo verso che fa dimenticare le lievi differenze fra Liliana Segre e i fascisti, fra gli atei e i catto-reazionari, fra i pochi straricchi e i tanti poveri, fra gay e omofobi, fra chi negli anni ha picconato la sanità pubblica e chi l’ha difesa. E fra Radio Radicale e Radio Maria che si sono unite (vedi sotto) nel promuovere questo libero canto patriottico.
«Stringiamoci a coorte»; forse è il momento che – per intonare questo bel concetto – il marito insista perchè la moglie, picchiata poco prima e ancora scossa per il recente stupro casalingo, alle 11 si affacci a cantare con lui: la famiglia prima di tutto. E così anche i figli dimenticheranno lividi e paure.
Sì, è una gran bella idea cantare tutti insieme «Fratelli d’Italia» e sventolare bandiere tricolori.
Sento ripetere che siamo in guerra. Dunque obbedire, non pensare, tutti eguali: «il rancio è ottimo e abbondante, il morale alto, morte ai traditori, w la patria, su cantiam».
Dobbiamo essere uniti. Avvelenatori e avvelenati, sfruttati e sfruttatori, boia e brava gente. Chi ha letto «Italiani, brava gente» (di Angelo Del Boca) andrà a braccetto con chi a malapena capisce «La gazzetta dello sport». Chi sputa sulla Resistenza e sulla Costituzione è italiano quanto chi crede nei diritti universali.
Nei giorni scorsi alcune persone hanno comprato barattoli di fagioli (servono sempre) e altre si sono date allo shopping in armeria (non si sa mai): minime differenze che scompaiono quando tutti insieme canterete l’inno.
Chi dopo il corona virus sarà moooooooolto più ricco e chi si impoverirà… sono comunque italiani: alle 11 orgogliosamente urlatelo al mondo.
Vi stringerete idealmente nel coro a Berlusconi (tessera P2 1816) e a Salvini (49milioni spariti). Magari scoprirete che Giorgia Meloni è intonata oppure che qualcuno degli assassini di Stefano Cucchi o di Federico Aldrovandi ha una voce tenorile.
Cantate tutti insieme. Contro il nemico chiunque sia. E per l’Italia, qual che sia.
Io non ci sarò.
http://www.labottegadelbarbieri.org/20-marzo-ore-11-italia-chiamo/
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Neanche gli Dei possono nulla contro la stupidità umana.
Friedrich Schiller
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Mi ero ripromesso di non intervenire più su questo sito, dopo l’insopportabile silenzio ed il veto di Daniele Barbieri sulla cosiddetta catena umana per Pinelli, passeggiata ecumenica per le vie di Milano, revisionista e pacificatrice. Evidentemente, chi l’ha voluta e organizzata non è anarchico. E non mi sembra il caso di essere omertosi con lui. La verità è sempre rivoluzionaria ed è nostro dovere.
La tragedia che ci ha colpito, che ha colpito tutti e che ha appesantito le mie condizioni di salute – sono reduce da una crisi ipertensiva e dalla conseguente emorragia cerebrale e sono salvo per miracolo – mi obbliga ad intervenire. Daniele mi ha inviato il suo contributo e lo ringrazio. Ed io rispondo.
Sono esterrefatto. Trasecolo… Mi spiegate a che punto siamo arrivati? e perché?
“Se il vostro pensiero e il vostro agire sono diventati deboli e’ perché li avete nutriti male”, ma qui siamo andati ben oltre.
Che i reazionari di ogni risma e colore colgano l’occasione per le loro strumentalizzazioni nazionaliste e le loro sceneggiate dai balconi, non mi meraviglia affatto.
E questa è la mia risposta:
https://youtu.be/WwQCmXdS3oM
… Il fascismo non passerà!
Mi meravigliano, invece, i compagni, gli alfieri del pensiero critico e la corporazione strapagata degli intellettuali. Tutti pronti a salire in cattedra e a darci dimostrazione del loro narcisismo.
Di imbecillità, in queste ore, ne ho sentite tante. Una su tutte: i vegani sarebbero immuni. Sic!
Non vedo ragionevolezza e non vedo umanità.
Doti quanto mai necessarie a chi, ancora oggi, voglia cambiare la vita e trasformare il mondo. Perché le loro lezioncine ultracolte, le loro discutibili teorie del complotto, il loro integralismo ideologico dimostrano e mostrano assoluta mancanza di cervello e di cuore.
Dov’e’ finito il libero pensare? Cosa sono più i sentimenti? Cos’è più la virtù?
Non abbiamo bisogno dei soliti professoroni, sempre gli stessi e sempre disposti a cambiare machiavellicamente posizione e interlocutori, a seconda delle loro convenienze private. Serve a poco indagare sulle cause del Covid-19, non serve a nulla scagliare accuse contro il potente di turno, a scelta, a seconda delle antipatie politiche.
Ci sono delle priorità. La gente muore, gli ospedali scoppiano.
Abbiamo bisogno di anime buone che si prodighino per gli altri, che si rimbocchino le maniche e che si diano da fare.
Ogni giorno, solo nel nostro paese, muoiono dalle 300 alle 400 persone. Ieri, 475. E il numero tende ad aumentare.
L’ideologia e’ falsa coscienza e c’è chi l’ha dimenticato.
E tutto questo avviene nell’epoca del falso totale. Il buon Theodor W. Adorno aveva perfettamente ragione. Ci ha messo sull’avviso in epoca non sospetta, pochi l’hanno ascoltato.
Abbiate cura di voi e siate responsabili. Il dramma che stiamo vivendo non è un episodio di “Ai confini della realtà”. Per quello che mi riguarda, mi affido a madre natura… Mother nature’ son.
https://youtu.be/9Ta9FUOQ4oY
Serenita, per quanto possibile. Un abbraccio…
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[amnesty international] Restiamo distanti fisicamente, ma restiamo uniti
https://www.amnesty.it/restiamo-distanti-fisicamente-ma-restiamo-uniti/
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Noam Chomsky: «Sanità devastata dal neoliberismo»
il manifesto, 18 marzo 2020
Intervista di Valentina Nicoli: «La situazione è molto grave», mi dice. «E non c’è nessuna credibilità nell’affermazione che il virus sia stato diffuso deliberatamente»
Tappata in casa come tutti, o almeno i più fortunati, decido di scrivere a Noam Chomsky per sapere, innanzitutto, come sta e poi per chiedergli che cosa ne pensa lui della crisi generata dal coronavirus e della reazione dell’opinione pubblica.
Ultimamente qualcuno dà credito all’idea che il virus possa essere stato diffuso volutamente, per interessi economici o geopolitici. Il professor Chomsky, i cui libri ho il privilegio di tradurre da qualche anno, mi risponde nel giro di pochissime ore con la sua consueta gentilezza.
Mi dice che sta bene. Anche lui come noi resta a casa, a Tucson, insieme alla moglie Valeria. Non che questo lo fermi, impossibile.
Mi fa sapere che viene inondato quotidianamente da centinaia di richieste di interviste, adesso più che mai, e che ha una torrid schedule, un’«agenda incandescente». Avrei voluto chiedergli qualcosa in più, ma so che se potesse mi risponderebbe.
«La situazione è molto grave», mi dice. «E non c’è nessuna credibilità nell’affermazione che il virus sia stato diffuso deliberatamente».
Quanto all’atteggiamento dei diversi governi, «i paesi asiatici sembrano essere riusciti a contenere il contagio, mentre l’Unione Europea sta agendo con ritardo». E il suo, di paese?
«La reazione degli Stati Uniti è stata terribile. È stato quasi impossibile persino sottoporre le persone ai test, e quindi non abbiamo un’idea precisa nemmeno di quanti casi ci siano effettivamente».
Nelle sue risposte – che lui minimizza dicendo «non so se ci sia nulla che valga la pena di essere pubblicato» – troviamo in pillole ciò che ci serve per capire il nucleo della verità: «L’assalto neoliberista ha lasciato gli ospedali impreparati. Un esempio per tutti: sono stati tagliati i posti letto in nome dell’‘efficienza’».
A peggiorare la situazione, «l’uragano Trump». Solo adesso le cose sembrano cambiare negli Stati Uniti, ma «finora sia Trump sia Kushner [Jared, genero di Trump e suo stretto consigliere, ndr] hanno minimizzato la gravità della crisi. Questo atteggiamento è stato poi amplificato dai mezzi d’informazione di destra, e così molte persone hanno trascurato di prendere anche le più elementari precauzioni».
Alla fine, Chomsky dice in poche parole quello che dobbiamo sapere del sistema in cui viviamo: «In generale, questa crisi è l’ennesimo, importante esempio del fallimento del mercato, proprio come lo è la minaccia della catastrofe ambientale. Il governo e le multinazionali farmaceutiche sanno da anni che c’era la forte probabilità di una grave pandemia, ma siccome non giova al profitto prepararsi a questa eventualità, non si è fatto nulla«. Grazie professore, spero a presto.
«Take care, stay at home».
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