A Trastevere dei giovani di sera giocano allo sputo per sfida all’epidemia e alla loro immaginaria invulnerabilità.
Un ragazzo che conosco, presa la maturità, si avvia in bicicletta in Olanda a cercare lavoro di pizzaiolo.
Altri giovani iniziano in campagna a far fruttare la terra in maniera biologica.
La gioventù è nel suo fermento naturale, ma il tempo è diventato più esigente con lei.
Il tempo si affretta, il futuro prossimo va a passo di bersagliere. Non c’è fanfara a battere il ritmo, c’è un affanno sociale che incalza e spinge a progettare. La via dell’estero non è più una soluzione ovvia. C’è da mettere mano qui.
A diciotto anni, l’estate dei miei studi finiti, mi misi sui bordi di autostrade a chiedere passaggi. Volevo andare a nord. Zaino in spalla, dormivo negli ostelli della gioventù, che costavano poco, anche qualcuno gratis.
Col pollice in su aspettavo per ore. Si fermava qualche camion, gli autisti volevano chiacchierare. Arrivai a Stoccolma in agosto. Ho un vago ricordo di velieri attraccati nei canali e di ubriachi. All’epoca ero astemio.
Tornai dopo qualche mese e con meno bagaglio ripartii, lasciando di nuovo città e famiglia.
Ho della mia gioventù un ricordo di completa assenza di progetto, prima dell’incontro con quella coetanea, politica e ribelle.
Oggi avverto una gioventù che ferve di progetti. Non c’è intorno a lei il secolo delle lotte armate per l’indipendenza. C’è la pressione di un mondo che deve inventare un’altra economia e un altro modo di essere associata.
Un dirigente delle Pantere Nere americane degli anni ‘70, Bobby Seale, scriveva: ”Seize the time”, afferra il tempo, il momento. Allora ci si credeva in grado di farlo.
Oggi le cose stanno sottosopra. Un tempo nuovo e sperimentale sta afferrando la gioventù, la scuote e la spinge in ordine sparso a progettare il futuro di oggi.
Guardo al loro insieme come a una profezia in cammino attraverso il brulicare delle loro imprese che vogliono essere risposte.
Certo, ci sono i segni contrari, gli indifferenti, i negatori dell’evidenza che pretendono d’imbalsamare il tempo. Ci sono e sono la zavorra che ogni trasformazione si trascina dietro a peso morto e che si consuma per attrito.
Per la seconda volta in vita mia provo un sentimento di fiducia in una gioventù non ancora ventenne.