Ho partecipato a uno scambio di idee con Zerocalcare a proposito di scrittura e impegno civile. Si era all’aperto davanti all’Auditorium di Roma. Il titolo dell’appuntamento era una frase di Fabrizio De André: ”In direzione ostinata e contraria”.
Sia lui che io ci siamo smarcati dall’essere contrari a qualcosa, invece favorevoli a ragioni e spinte di movimenti civili. Che ci sia contrasto con i pubblici poteri è solo un effetto secondario e inevitabile di essere per e con.
L’immagine suggerita dalla frase di De André, il bastian contrario che si erge a paladino di cause perse, che se le va a cercare per ribadirsi esposto alle intemperie: è una caricatura.
Abbiamo condiviso fisicamente assemblee, cortei, occupazioni di sedi stradali, interruzioni di pubblico servizio, nei posti di sollevamento popolare. Abbiamo agito così da cittadini solidali in conformità con le nostre convinzioni e con il nostro agire di conseguenza.
“Il faut de la suite dans les idées“, ci vuole un seguito alle idee, dicono in Francia. Sia lui che io possiamo dire di praticare questo precetto.
Siamo di due epoche diverse, ma per quanto ci riguarda questo è solo un dato anagrafico. Siamo contemporanei di uguali sentimenti di giustizia sociale. Apparteniamo alla stessa comunità di intenti.
Le ragioni delle lotte alle quali ci siamo uniti, quella della Val di Susa per esempio, sono, lui dice, “di assoluto buon senso”. Niente hanno di estremismo, se non le condizioni avverse in cui vengono espresse: una valle occupata militarmente, dove le truppe della forza pubblica sono state alloggiate a spese della ditta privata costruttrice dell’inutile opera detta TAV, con una magistratura che agisce da braccio repressivo anziché da organo imparziale. Un posto dove si possono erogare due anni di prigione per una manifestazione pacifica, negando sfacciatamente le previste pene alternative. Siamo da molti anni con questa comunità offesa.
Richiesti di una definizione politica di noi stessi, abbiamo coinciso nella risposta: ci definiamo di sinistra. In Italia non esiste un partito, ma esistono persone di sinistra, neanche poche. Apparteniamo a questa corrente di vita e di pensiero che non ha bacino di raccolta.
Per guida politica abbiamo e perseguiamo la nostra coscienza.