La Diocesi di Tavush* insieme alla Fondazione Pahapan, ha intrapreso vari progetti di impresa sociale nella regione; il confine con l’Azerbaijan crea non pochi problemi a causa di un conflitto territoriale. Ancora oggi 15 villaggi sono in pericolo per gli attacchi sporadici da parte delle forze azere. Le ricche risorse naturali e culturali non vengono sufficientemente valorizzate dalla popolazione locale. C’è molta emigrazione dovuta a una vasta disoccupazione. In questo contesto i progetti intrapresi da parte della Diocesi di Tavush con la collaborazione della Fondazione Pahapan, mirano ad espandere la produzione locale e a sviluppare il turismo.
Tutti i progetti sono realizzati a Hagharzin, dove esiste un antico monastero, luogo molto frequentato dai turisti. Il territorio del monastero in questi tre anni è stato molto abbellito in funzione dei visitatori. Ci sono anche una foresteria e vari servizi.
Progetto Hagharzin
Questo progetto riguarda la produzione di essenze profumate e l’allestimento di una parte del negozio, destinata alla presentazione dei prodotti. Nel 2017 questo progetto è stato incrementato grazie alla partecipazione della Rete Radié Resch. Il progetto continua e si autofinanzia.
Progetto Casa del Miele
Insieme ai profumi, ai balsami, alle essenze e ai souvenir, la Diocesi ha organizzato anche la produzione delle marmellate e del miele creando il marchio “Dolcezze del Monastero”. I frutti di bosco raccolti dai contadini locali vengono trattati in un piccolo laboratorio organizzato presso il monastero e i prodotti finali vengono venduti nei negozi di Tavush. Inoltre sono stati installati 100 alveari nelle vicinanze del Monastero Hagharzin. Da questi alveari si produce un centinaio di chili di miele ogni anno, di qualità eccezionale, molto apprezzato dai turisti. Con il supporto di Pahapan il miele viene venduto anche a Yerevan.
Per offrire ai turisti l’occasione di conoscere meglio i prodotti e diffondere la cultura della produzione ecologica del miele tra gli abitanti, la Diocesi insieme alla Fondazione Pahapan, hanno intrapreso il progetto Casa del Miele – una sala espositiva nel territorio del Monastero dove i visitatori hanno l’opportunità di vedere come si fa il miele. Vengono proiettati documentari che descrivono la vita negli alveari e viene spiegata l’importanza di un’ecologia corretta per la produzione del miele. Inoltre i curiosi hanno la possibilità di testare diversi tipi di miele e di marmellate prodotti. La costruzione della casa e il suo allestimento sono stati in parte finanziati dalla rete Radié Resch.
Nonostante la pandemia e tutte le difficoltà ad essa connesse, durante i mesi estivi il monastero ha registrato 800-1000 visitatori al giorno. Ai visitatori veniva offerto uno spazio dove sperimentare in proprio la fase della smielatura; una novità introdotta da quest’anno. I curatori del progetto sono molto soddisfatti dei risultati, le loro aspettative sono state esaudite.
Nel 2019, ultimo anno del progetto triennale, La Rete Radié Resch ha contribuito all’acquisto di un macchinario, una particolare centrifuga che permette di produrre un miele più leggere e schiumoso, il miele bianco, particolarmente adatto per i bambini. La macchina è installata ed esposta nella Casa del Miele.
* Le Diocesi in Armenia hanno un’importanza cruciale nel territorio, poiché provvedono ai bisogni della popolazione più povera e si fanno promotori della cultura e dell’istruzione. Hanno delle strutture che sostengono progetti sociali in tutto il territorio, arrivano laddove non arriva lo Stato.
Progetti a Gyumri
Nel 2018 La Rete si è impegnata a sostenere un progetto lanciato dal Centro Educativo della Diocesi di Shirak con sede a Gyumri (capoluogo della regione) che riguardava l’allestimento della stanza destinata ai corsi per la formazione di parrucchieri/e ed estetisti/e. Dopo l’installazione dei mobili e degli attrezzi hanno già realizzato tre corsi per la cura delle unghie, due per parrucchieri e due per estetisti. Alcuni dei loro allievi già lavorano in proprio o hanno trovato lavoro presso i saloni di bellezza.
Il progetto, approvato nel settembre del 2019 e finanziato per l’anno 2020, riguarda l’acquisto di un forno per il pane da parte del Centro Socio-Educativo della regione di Shirak, al fine di realizzare corsi di avviamento al lavoro per circa 80 persone.
Purtroppo non è stato possibile acquistare subito il forno per problemi legati all’IVA. Le disposizioni approvate dal nuovo governo dell’Armenia non permettevano più di scaricare l’IVA regolarmente (la domanda alla Rete Radié Resch era stata fatta mentre erano in vigore le vecchie normative) e perciò hanno seguito una diversa procedura burocratica.
Poi è sopraggiunto il Covid e tutto è stato rimandato. Finalmente agli inizi di luglio il forno è stato acquistato. Purtroppo hanno poi scoperto, ad acquisto avvenuto, che gli accessori indispensabili per il funzionamento del forno e della relativa posa in opera, non erano inclusi nel prezzo.
Per poter utilizzare il forno quindi e avviare così il progetto, Karine, responsabile per il progetto in Armenia e amministratrice del Centro Socio-Educativo, ha chiesto ed ottenuto dalla Rete l’integrazione del contributo con la cifra necessaria per il funzionamento del forno. Karine ha espresso viva gratitudine alla Rete.
Tutta la popolazione sta vivendo con ansia e preoccupazione gli avvenimenti legati alla guerra nel Nagorno Karabakh/Artsakh e partecipa attivamente e concretamente con ogni mezzo per sostenere i soldati al fronte. Cuciono i sacchi a pelo, vestiti caldi, raccolgono i viveri, accolgono i profughi nelle loro case. La guerra coinvolge tutti in un modo o nell’altro. Il numero dei contagi è al livello massimo (più del 40 per cento dei test sono positivi). Gli ospedali sono pieni di feriti e malati di covid.
Questa è la situazione attuale.
Vi salutano Inga di Tavush e Karine di Gyumri con amicizia, stima e riconoscenza. Karin Gjadukjan e Tereza Khizan