Obiettivi del progetto:
supportare la frequenza della scuola primaria di bambine e ragazze del villaggio di Adjumako nella zona sud-ovest del Ghana appartenenti a famiglie in difficoltà a sostenere le spese per l’educazione prevenire l’abbandono scolastico dovuto a gravidanze precoci sensibilizzare le famiglie sull’importanza della frequenza scolastica di bambine e ragazze supportare la frequenza della scuola superiore di ragazze meritevoli fornire alle ragazze (coinvolgendo anche le loro madri) elementi di educazione sociosanitaria che le aiutino a operare scelte consapevoli per il loro futuro ampliare nei limiti del possibile il supporto per la frequenza scolastica anche a ragazzi maschi meritevoli, a rischio di situazioni di sfruttamento e di dipendenze
Ideatrici del progetto:
È frutto della fede nel valore dell’istruzione di tre donne: Olivia Andoh, originaria di Adjumako, che da molti anni vive a Verona e fa ora parte della Rete Radié Resh di Verona; sua nipote Emma Ghartey, infermiera professionale presso l’ospedale universitario di Accra, che implementa il progetto nel villaggio di Adjumako insieme ad un team composto da alcuni insegnanti e alcuni genitori; Mamie Adjeiba, figura carismatica per tutto il villaggio che dà il nome al progetto, mamma di Olivia, nonna di Emma: pur essendo analfabeta, ha talmente creduto nel valore dell’educazione da spingere tutti i suoi numerosi figli a studiare e ha incoraggiato tante ragazze e ragazzi di Adjumako a farlo. Nel progetto sono coinvolte e responsabilizzate anche tutte le famiglie del villaggio.
Notizie sul progetto:
Il sostegno della Rete Radié Resh di Verona ha garantito negli anni scolastici 2015/16, 2016/17, 2017/18 e 2018/19 che nessuna ragazza abbandonasse la scuola per ragioni economiche, ha incoraggiato varie ragazze non solo a concludere la junior high school (scuola media), ma anche a frequentare la senior high school (scuola superiore) o ad iscriversi a corsi professionali o tecnici; inoltre ha permesso ad alcune di loro di pagare le tasse per affrontare l’esame finale nazionale. Auspicato effetto collaterale: non si sono verificate le consuete gravidanze fra le adolescenti iscritte a scuola, perciò nessuna di loro ha abbandonato gli studi. L’anno scolastico 2019/20 è stato pesantemente condizionato dalla pandemia, la scuola è stata costretta alla chiusura, ma nel corso dell’estate 2020 si sono ugualmente svolti i corsi preparatori agli esami nazionali.
Nel 2018 il 100% degli studenti della scuola di Adjumako ha superato l’esame BECE (esame finale della junior high school); negli anni precedenti l’inizio del progetto la percentuale di successo si aggirava intorno al 30%. Così la scuola si è piazzata seconda fra le 82 scuole di base della municipalità Ahanta West anche grazie al successo del 100% in ICT (Information Communication Technology (ICT), da attribuirsi all’introduzione a scuola dei computer donati dalla Rete Radié Resh di Verona. L’intero villaggio è stato coinvolto nel progetto e in tutta la regione è nato un grande interesse per il successo dell’iniziativa, come dimostrato dall’aumento del numero degli iscritti. In particolare il preside della scuola ha testimoniato un grande coinvolgimento nel progetto da parte degli insegnanti, incoraggiati dal crescente interesse delle famiglie per la formazione delle loro figlie e gratificati dai buoni risultati registrati.
Effetti sulla vita della comunità di Adjumako:
Gli effetti positivi del progetto si sono via via allargati fino a coinvolgere direttamente la vita di tutta la comunità di Adjumako, guidata dal suo capo tradizionale e dal suo consiglio degli anziani. Dalla comunità stessa, infatti, sono nati due progetti ulteriori: progettare la costruzione negli spazi della scuola di un edificio polivalente, adibito a biblioteca, mensa e toilettes e fornire il villaggio di una rete fognaria. Il primo progetto, finalizzato a migliorare i servizi della scuola, è finora giunto alla stesura di un piano dettagliato dei lavori, non ancora partiti perché richiedono un grosso sforzo finanziario. Il secondo progetto, molto importante per la prevenzione di malattie legate alla precarietà dei servizi igienico-sanitari del villaggio, è invece già in via di realizzazione da parte di manodopera locale che utilizza materiali donati da varie famiglie della comunità.
Questo progetto ha suscitato entusiasmo e spirito d’iniziativa nella comunità di Adjumako è estremamente significativo, visto che il nostro scopo è proprio stimolare le comunità locali ad essere protagoniste del loro cammino verso il buon vivere di tutte e tutti.