La comunità internazionale bacchetta l’Italia in tema di diritti umani come mai prima in passato. Le criticità maggiori sono discriminazione razziale, tutela dei diritti dei migranti e diritti delle donne. Emerge dall’ultimo Annuario italiano dei diritti umani dell’Università di Padova
di Felicia Buonomo (*)
Record di raccomandazioni all’Italia dalla comunità internazionale: 306 nell’ultimo Universal Periodic Review (Upr, il meccanismo di revisione del Consiglio dei diritti umani dell’Onu) dedicato al nostro paese nel novembre 2019. Nel 2014 le raccomandazioni erano state 186, nel 2010, invece, 157. La maggior parte relative all’esigenza di superare le forme di discriminazione razziale (15,4%), tutelare i diritti di migranti, rifugiati e richiedenti asilo (14,1%).
Ma non solo: si parla anche di diritti delle donne, uguaglianza di genere, violenza sulle donne (10,5%).
È quanto emerge dall’Annuario italiano dei diritti umani 2020 redatto dal Centro Diritti Umani dell’Università di Padova.
Diritti umani violati in Italia: preoccupazione per attività violente di estrema destra
L’Annuario dell’Università di Padova mette in luce con chiarezza quanto in tutti di cicli di Upr (2010, 2014 e 2019) le raccomandazioni più frequenti rivolte all’Italia riguardino la necessità di contrastare ogni forma di discriminazione razziale e di tutelare i diritti di migranti, rifugiati e richiedenti asilo. «Per la comunità internazionale – si legge nell’Annuario – questi problemi non sono contingenti, ma rappresentano le principali sfide strutturali per il sistema nazionale di protezione dei diritti umani».
Nel corso del 2019 l’Italia ha ricevuto quattro comunicazioni da parte, complessivamente, di quattordici Procedure speciali tematiche, ovvero da circa un terzo del totale delle procedure speciali operanti presso il Consiglio diritti umani nel 2019.
In particolare, i relatori speciali hanno espresso grave preoccupazione, da un lato, per le attività violente e razziste condotte da organizzazioni politiche di estrema destra e per la loro apparente totale impunità. Dall’altro, per l’escalation e la normalizzazione dei discorsi d’odio a sfondo razzista e dell’incitamento alla discriminazione nella sfera politica e pubblica italiana, provenienti da alcuni leader politici, funzionari di alto rango e rappresentanti dello Stato, come Matteo Salvini.
(*) Leggi l’articolo completo “Diritti umani in Italia: quelli di migranti, rom e donne sono i più violati” pubblicato su https://www.osservatoriodiritti.it/