L’alta carica di governo, a commento di fotografie di bambini annegati e dei loro corpi spiaggiati, dichiara: ”Immagini inaccettabili”.
L’alta carica dispone dei mezzi per evitare che dei piccoli migranti affoghino. Inaccettabile è il suo turbamento, la pubblica ipocrisia dell’autorità responsabile. Non si tratta d’impotenza nella gestione dei richiedenti asilo (ogni emigrante ha titolo per farne richiesta). Si tratta si persecuzione a danno di passeggeri alla deriva. Con i più cavillosi pretesti trattengono in porto le imbarcazioni dei volontari impegnati nei soccorsi. Si pagano trafficanti di esseri umani perché traffichino meno. Si praticano respingimenti in massa in terra e in mare. Si istiga al naufragio con omissioni di soccorso.
A saldo di queste misure si aggiunge la frase sgomenta del presidente di turno: immagini inaccettabili.
Oppure secondo lui le cose stanno così: inaccettabili sono solo le immagini. I naufraghi devono avere la decenza di non portare i loro corpi a riva. E in caso di ripetuta indelicatezza da parte loro, almeno si evitino le immagini.
Si volti dall’altra parte, eccellenza, cambi canale, volti velocemente la pagina con quelle immagini. Faccia che non esista documentazione delle risultanze del suo operato. L’immagine qui allegata si addice meglio ai suoi gusti.
Ricordo la strofa di una canzone di protesta. La scrisse e la musicò Paolo Pietrangeli nel 1969 a proposito di un operaio precipitato da un’impalcatura:
”Ti ho visto lì per terra
poi ti ha coperto il viso
la giacca di un padrone che ti ha ucciso”.
Oggi si risparmia la giacca.