Non ci sono parole che possono esprimere la rabbia e il dolore per quanto successo stanotte.
È morto bruciato vivo mentre dormiva nella sua baracca Omar, un ragazzo di circa trent’anni.
Questo è un morto ammazzato dall’incuria e dallo sfruttamento.
Domenica 26 settembre durante Magal abbiamo chiesto, ancora una volta come braccianti organizzati nella casa del mutuo soccorso, più acqua, la rimozione immediata dell’immondizia, lavoro giusto e accesso alle case!
A trattare le persone come tali, tutto questo non sarebbe successo ancora una volta.
Le fiamme iniziano prima della mezzanotte, i soccorsi tardano ad arrivare, non c’è acqua sufficiente per domare o arrestare il fuoco.
Tutti hanno perso i loro risparmi, i loro documenti, i loro vestiti in alcuni casi la pazienza.
Molti sono scappati, molti non andranno a lavorare, molti comunque sono già andati, in ogni caso il paese oggi si accorgerà di quanto siano fondamentali queste persone per l’economia locale.
Lanciamo una raccolta immediata di beni di prima necessità, sacchi a pelo, vestiti a Fontane D’oro a Campobello di Mazara.
Chiediamo un sostegno economico per sostenere le spese di emergenza per chi ha perso tutto.
Chiediamo l’impegno immediato della prefettura per permettere l’accesso alle case!
Mai più ghetti
Vogliamo le case
Mai più sfruttamento
Vogliamo un lavoro giusto
SOSTIENI I BRACCIANTI DI CAMPOBELLO DI MAZARA
Gofundme: https://gofund.me/fd127a0b
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Martina Lo Cascio
Post-doc fellow at the Department of Economics and Management
University of Parma
“Se voi però avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri” don Lorenzo Milani, “L’obbedienza non è più una virtù”