Lorena Fornasir, Gian Andrea Franchi: l’aiuto, la solidarietà, il soccorso, al contrario della crudeltà, non sono e non devono essere reato – di Fabrizio Maffioletti

Lorena Fornasir, Gian Andrea Franchi

Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi Archiviate le accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina a carico di Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi di Linea d’Ombra ODV di Trieste

Lo scrivemmo: “nei corpi dello Stato ci sono anche fior di professionalità, non si può credere che qualcuno possa pensare che i fondatori di Linea d’Ombra siano davvero rei di aver favorito delle persone migranti per soldi“.

Ciò che da anni accade nel Mediterraneo, nel quale nel silenzio e nell’ignavia dello Stato muoiono migliaia di persone, ciò che accade in Bosnia, Croazia, Grecia, Turchia, Libia, ed ora in Polonia e Bielorussia, non si può non chiamare crudeltà ai danni di esseri umani.

L’Italia ha rinnovato gli accordi con la Libia, il cui capo della Guardia Costiera Abd al-Rahman al-Milad, noto anche come al-Bija, è stato condannato dall’ONU per violazione dei diritti umani la quale ha trasmesso gli atti all’Interpol. Eppure continuiamo a sentire dai decisori dichiarazioni sul rispetto dei diritti umani, come poter credere a queste dichiarazioni?

Ma ciò che succede ai confini e all’interno dell’Europa: avviene nel rispetto dei diritti umani?

Come poter credere a talune dichiarazioni sulla crudele situazione delle persone migranti in Bielorussia quando proprio in Italia siamo spettatori di queste politiche?

Questa, che definiamo crudeltà, induce ad azioni anche nei confronti di coloro che tentano di aiutare, di soccorrere, spinti da un sentimento del tutto umano: l’empatia.

Come poteva essere pensabile che persone che pubblicamente aiutano le persone migranti giunte in Italia, medicando loro le ferite accumulate nel terribile viaggio, potessero averli aiutati a scopo di lucro?

E’ anche del tutto inaccettabile, a chi scrive e non solo, quella che è difficile non definire una “persecuzione” ai danni delle ONG.

E’ certamente vero che una parte consistente dell’opinione pubblica vede con diffidenza e talvolta con paura le persone che provengono da lontano, ma questo non può giustificare i decisori e gli uomini e le donne dello Stato ad esercitare il sospetto e l’accusa di fatto esercitati sulla base di leggi non scritte, non si può inquisire con teoremi accusatori incomprensibili l’aiuto, la solidarietà, il soccorso, questi sì, sanciti dagli Ordinamenti.

Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi, coinvolti nell’indagine, di fatto sono stati considerati dei delinquenti, fortunatamente il sistema di garanzie ha funzionato ed è oggi ampiamente acclarato che non lo sono. Il pensiero non può non correre anche a Mimmo Lucano.

Difficile, quanto meno a chi scrive ma non solo, non considerare persecutori taluni atti compiuti ai danni di brave persone, e sono tante, che in modo del tutto nonviolento ma con la forza delle proprie opinioni e della propria umanità cercano di esercitare un diritto: il diritto all’uguaglianza degli esseri umani, anche questo sancito dagli Ordinamenti.

Ormai queste persone, queste brave persone, cominciano a parlare di resilienza, e questo, oltre a dare la precisa accezione del clima italiano ed europeo, è indicativo dello stato d’animo in cui si trovano ad operare.

Come giornalisti sentiamo il dovere di esercitare la nostra prerogativa: informare con tenacia e pazienza, smentendo su base documentale come un taluni casi abbiamo fatto, anche dichiarazioni di uomini e donne dello Stato.

Questi fatti purtroppo concorrono ad una sfiducia nello Stato proprio da parte di queste brave persone e non è un bene, occorre che questo clima cambi radicalmente, che sia, ove non inspiegabilmente sostenuto, quanto meno rispettato il sacrosanto dovere dei cittadini all’aiuto, alla solidarietà, al soccorso.

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