Riflessione di José Nain nostro referente del progetto a favore del popolo Mapuche sulle elezioni in Cile del 21 novembre 2021

Vi scrivo per fornire informazioni di base sui risultati delle elezioni presidenziali, dei senatori, dei deputati e dei consiglieri regionali.

Sono stati sette i candidati alla presidenza del Cile. I partiti tradizionali sia di centrodestra che di centrosinistra, se così possiamo chiamarlo, hanno subito una forte sconfitta elettorale. Nel caso del centrosinistra, la Democrazia cristiana, il Partito socialista, il Partito radicale, il Partito per la democrazia, che hanno sostenuto Yasna Provoste (DC) sono stati i grandi perdenti perché la loro candidata ha ottenuto il quinto posto.

Dall’altra parte c’era la destra più moderata, che era composta dai partiti: Rinnovamento nazionale, Unione democratica indipendente, PRI ed Evopolis, che sosteneva il candidato che ottenne il quarto posto (Sebastian Sichel).

Al terzo posto si è posizionato un candidato che non ha una precisa definizione politica, di fatto non appartiene a nessun settore politico tradizionale. Un personaggio che con la sua candidatura fa affari personali, risiede negli Stati Uniti e non può tornare in Cile poiché ha un mandato di cattura pendente per violenza domestica e debito alimentare. Ha fatto la sua campagna solo attraverso i social network, il suo voto mostra la triste realtà in cui vivono le persone in Cile, dimenticando la loro storia.

Poi abbiamo i due candidati di estrema destra e della presunta sinistra che si mimetizza con gruppi di destra che hanno cambiato schieramento o settore politico.

In questo primo turno, l’estrema destra di José Antonio Kast ha vinto con il 28% dei voti e ha così battuto Gabriel Boric, al secondo posto con più del 25%.

Sfortunatamente, nella regione dell’Araucanía, l’estrema destra ha ottenuto il 42%, raddoppiando i voti del secondo candidato. Sono stati eletti anche i deputati, la destra ne ha ottenuti 8, 2 i democristiani, 1 donna mapuche dei movimenti ecologisti.

Quindi lo scenario cui andiamo incontro è devastante, pieno di incertezze. La Regione ha tirato fuori tutto il suo atteggiamento razzista, classista e ha votato per la destra più reazionaria che sicuramente manterrà il nostro territorio militarizzato all’estremo. Sfortunatamente, i Mapuche sono una minoranza e non possono invertire questa situazione.

Se al secondo turno l’estrema destra vince, il suo candidato ha detto molto chiaramente che installerà militari permanentemente per combattere la violenza, che non permetterà che vengano occupati terreni appartenenti a coloni e aziende forestali e che si porrà fine alla domanda di terra delle comunità Mapuche.

Se invece vince il candidato di sinistra, non avrà l’appoggio del Congresso per governare, allora si verificherà, politicamente parlando, una situazione quasi simile.

Nemmeno lui ha proposte chiare per una possibile soluzione politica del conflitto.

Quindi il popolo mapuche è in assoluto svantaggio di fronte al secondo turno. Se vince l’estrema destra, il Cile sarà come il Brasile, governato da un pazzo, che è contro la migrazione, che nel suo programma di governo dice che costruirà un fossato nel nord del Paese per impedire l’ingresso dei migranti, che eliminerà il ministero della donna, che si ritirerà da tutti i programmi e gli impegni delle Nazioni Unite e che il cambiamento climatico è una bugia. Questo è quello che ha detto e il Cile lo premia. Lo spettacolo dei cileni è triste.

Oggi siamo molto preoccupati, abbiamo avuto una conversazione questa mattina con persone che sono venute a trovarci a casa nostra e tutto sembra molto in salita.

È ciò che possiamo condividere con voi, mandarvi un grande abbraccio a distanza e continuare a lottare per le nostre generazioni attuali e future.

 

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.