Dallo spirito di contraddizione e di sospetto tipico dei tempi moderni non si proteggono neanche le scienze con i loro traguardi provvisori per costituzione.
La vita quotidiana costretta a interessarsi di dati scientifici reagisce con il dubbio, fino alla mania di persecuzione da parte di complotti.
Resta illesa la letteratura. Omero, Dante, Cervantes non sono confutabili. Una critica verso le loro pagine non può falsificarle, dichiararle sbagliate.
È criticabile: ”Il bacio è l apostrofo rosa tra le parole ti amo”. La traduzione infelice del verso del Cyrano di Edmond Rostand, finita a incartare cioccolatini, non può essere però smentita, dicendo che il bacio non è un apostrofo, ma un punto e virgola o un punto esclamativo.
In epoca di confutazioni accanite, la letteratura conserva lo statuto speciale di produttrice di metafore illese.
“Nel mezzo del cammin di nostra vita”: la vita è un cammino, impossibile negarne l’immagine. È una delle tante, non ne esclude altre.
Posso obiettare che non c’è diritta via dentro la selva oscura, che il percorso è a zigzag. Ho diritto all’obiezione personale, non a dire che il verso è falso.
Il tempo in corso è perciò involontariamente letterario, favorevole a parabole che disintossicano la rissa intorno alla realtà.
Leggere libri acquista il valore aggiunto di presidio sanitario.