Il grano transgenico approvato in Brasile è impugnato dai tribunali argentini
Approvato silenziosamente in Brasile questo mese, il grano HB4 non ha avuto un processo trasparente nel paese vicino.
Fernanda Paixão Brasil de Facto | Buenos Aires, Argentina | 26 novembre 2021
Traduzione di Antonio Lupo – Comitato Amigos MST Italia
https://www.brasildefato.com.br/2021/11/26/trigo-transgenico-aprovado-no-brasil-e-questionadopela-justica-argentina
Le misure giudiziarie e il rifiuto popolare del grano transgenico sviluppato in Argentina continuano due settimane dopo la sua approvazione commerciale da parte della Commissione tecnica nazionale per la biosicurezza (CTNBio), in Brasile.
L’approvazione del grano HB4 è avvenuta tra Brasile e Argentina, in forma di matrimonio.
Le campagne in corso in entrambi i Paesi denunciano i pericoli dei semi geneticamente modificati e del loro pacchetto tecnologico, evidenziando l’elevata tossicità del pesticida glufosinato ammonio. Il grano HB è stato costruito per resistere a questo pesticida.
Il Ministero dell’agricoltura, dell’allevamento e della pesca dell’Argentina dovrà rendere pubblici gli studi e i test sul grano transgenico, approvato nell’agosto dello scorso anno nel paese.
L’ordinanza del tribunale emessa dal giudice federale Santiago Carrillo arriva in risposta alla raccomandazione di sospendere il grano HB4 da parte del ministero pubblico
https://www.brasildefato.com.br/2021/10/25/ministerio-publico-da-argentina-recomendasuspensao-de-trigo-transgenico-discutido-no-brasil e dell’ufficio del difensore pubblico argentini il mese scorso. Nella richiesta si argomenta sulla mancanza di prove sulla sua sicurezza e sul non coinvolgimento della società nel dibattito, facendo eco alle proteste dei militanti della società civile
contro il nuovo transgenico, specificando nel testo che il grano HB4 è stato approvato in Argentina “senza previa realizzazione di studi di impatto ambientale, né audizioni pubbliche”.
Inoltre, l’ordinanza del tribunale dispone l’apertura di un forum di dibattito pubblico, seguendo la procedura per la partecipazione dei cittadini prevista dall’Accordo Escazú, un patto internazionale per l’ambiente che l’Argentina ha ratificato.
Il ministero avrà 20 giorni per attuare il provvedimento.
Inoltre, l’azienda proprietaria del grano HB4, Bioceres, deve presentare anche tutta la documentazione ufficiale e le informazioni sulla tecnologia all’Istituto nazionale dei semi (Inase).
Le Reazioni dopo che il Brasile ha approvato il grano transgenico
Dopo l’approvazione del grano transgenico HB4 in Brasile, l’11 novembre, la reazione dei settori produttivo, commerciale e della società civile è stata di rifiuto istantaneo in entrambi i paesi.
Abitrigo (Associazione Brasiliana dell’Industria del Grano) ha pubblicato, lo stesso giorno, una dichiarazione http://www.abitrigo.com.br/nota-oficial-liberacao-da-comercializacao-da-farinhade-trigo-transgenico-no-brasil/ , che rafforza la posizione della maggior parte delle aziende che rappresenta, contraria all’acquisto e alla vendita di grano HB4, il primo grano transgenico approvato per la commercializzazione nel mondo. Nel comunicato si afferma che “Questa decisione, carica di incertezze nell’ambito degli sviluppi in rapporto al mercato e alla comunità
internazionale, è stata presa sulla base di criteri che incidono sulla sicurezza, senza ulteriori studi sulle condizioni di mercato e sul comportamento dei consumatori”
“Non si può ignorare il possibile impatto sulle esportazioni brasiliane di sottoprodotti (pasta, biscotti e pane) e le imprevedibili ripercussioni sull’immagine dell’agrobusiness”, prosegue la nota.
https://www.brasildefato.com.br/2021/11/12/trigo-transgenico-aprovado-pelo-brasil-e-rejeitadopela-sociedade-civil-e-ate-por-produtores
In una petizione https://idec.org.br/campanha/trigo-transgenico-nao lanciata lo scorso anno dalla Campagna permanente contro i Pesticidi e per la Vita, sono state raccolte migliaia di firme, da attivisti ad aziende che vedrebbero le loro produzioni, prodotti da forno, torte e pasta , contaminate dal nuovo transgenico.
Nonostante l’annuncio https://www.youtube.com/watch?v=xXUlqqY80rk dell’autorizzazione all’acquisto da parte del Brasile solo della farina di frumento HB4, come sottolineato dalla nota di Abitrigo, la delibera della Commissione Tecnica Nazionale per la Biosicurezza (CTNBio) non fa menzione di questa specificazione.
Il documento definisce che la delibera “contiene informazioni riservate” e indica come “differita” la “immissione in commercio di frumento geneticamente modificato per aumentare la produttività in situazioni e ambienti di scarsa disponibilità idrica e resistenti al glufosinato, per uso esclusivo in alimenti, mangimi o prodotti derivati o trasformati.”
Identificato come evento IND-ØØ412, il grano transgenico HB4 è già coltivato in Argentina in circa 60.000 ettari, secondo le aspettative di Bioceres riguardo all’esportazione del prodotto inizialmente in Brasile, il suo principale acquirente di grano.
Il secondo maggiore acquirente è la Cina.
“Il grano transgenico mette a rischio non solo l’ambiente, ma rappresenta anche un problema molto grave per la salute pubblica a causa dell’esposizione ai pesticidi”, afferma l’agronomo Fernando Frank a Brasil de Fato.
Frank fa parte del collettivo di scienziati argentini Trigo Limpio (Grano pulito), che dallo scorso anno denuncia i pericoli delle colture transgeniche e la necessità di coinvolgere la società e gli specialisti in questo processo decisionale.
https://www.brasildefato.com.br/2021/11/25/sp-embaixo-dos-fios-hortas-organicas-brotam-deterrenos-abandonados-e-expandem-agroecologia
In un rapporto pubblicato questa settimana dall’organizzazione Acción por la Biodiversidad, Frank spiega come il processo di difesa del seme transgenico sul mercato si verifica dal 2004, quando l’Universidad del Litoral, dove il team di ricerca ha sviluppato soia e grano HB4 – che ha un gene del girasole nella sua modifica –, ha registrato il brevetto per la modificazione genetica.
Infine, è stato approvato nel 2015 dall’organismo di regolamentazione del Paese, la Commissione consultiva nazionale per le biotecnologie agricole (Conabia).
“Creata nel 1992, Conabia ha mantenuto segreta la sua composizione fino al 2013, quando è stato rivelato che coloro che sedevano al tavolo delle decisioni e delle valutazioni erano le stesse aziende di semi transgenici e pesticidi”, afferma Frank.
“I documenti sono segreti e gli studi presentati sono di parte”, afferma l’ingegnere agronomo.
“In questo contesto, devono essere ascoltati le organizzazioni popolari e i settori della scienza dignitosa, della produzione agroecologica e del consumo, gli argomenti da loro sviluppati in questi 25 anni di colture transgeniche, che consistono in una messa in discussione sistematica sul focus degli studi sulla sicurezza alimentare del grano – cosa che in questo caso non è stato nemmeno valutata.
Chiediamo inoltre una valutazione che consideri le conseguenze delle monocolture nei territori, in rapporto all’esposizione ai pesticidi, al consumo di cibo, alla deforestazione indotta da queste colture nel Paese e valutando anche come le aziende del settore operano sul mercato delle sementi e il sistema alimentare in generale».