Secondo le misurazioni, varie località in Europa si contendono il titolo di centro geografico del continente. Uno di questi si trova nella regione di Ivano Frankivsk, in Ucraina, segnalato da un cippo e da una targa.
La geografia, oltre che l’impensata guerra, tiene l’Ucraina al centro dell’Europa.
Un tratto del fiume Tisa, affluente del Danubio, fa da confine con la Romania. Degli uomini affogano nel tentativo di guadarlo e raggiungere le loro famiglie ospitate in Europa.
Iashnia è una cittadina di novemila abitanti e accoglie il sovraccarico di cinquemila profughi, quasi tutti ospitati nelle case.
Con il furgone proveniente da 1500 Km a ovest, Giacinto e io portiamo un raccolto di aiuti italiani. Portiamo una goccia nel deserto, posto dove nessuna goccia è sprecata.
Ogni guerra fa sentire minuscoli rispetto al fabbisogno.
Ogni guerra aggiunge valore al viaggio della goccia.
Ovunque ci invitano a tavola, anche se, come diceva Giuliano nei convogli di Bosnia, “non hanno un uovo da sbattere in due”. Si risponde che dobbiamo proseguire, ma che torniamo.
Promesso.