21 agosto 2022 – Haaretz
Evidentemente Europa e Stati Uniti credono talmente ai libelli antisemiti da pensare che Israele, una moderna entità totalmente ebraica, sia una piovra onnipotente multitentacolare che non si deve far arrabbiare
Al di sopra delle leggi internazionali e senza confini: questo è lo spazio infinito di Israele dove conduce la sua guerra infinita contro il popolo palestinese.
Il “nostro” Olocausto è durato 12 anni e il sionismo ne ha beneficiato fin d’allora. Il non-Olocausto palestinese dura ormai da 75 anni. E il mondo, in altre parole Stati Uniti ed Europa, guidati dalla Germania, non sta semplicemente a guardare.
Gli autoproclamatisi Paesi illuminati danno ripetutamente a Israele il via libera per continuare il non-Olocausto che si è perpetuato così a lungo. Le loro occasionali e deboli condanne, la mancanza di allarmi e sanzioni da parte delle diplomazie, servono solo a segnalare a Israele che può continuare a prevaricare, umiliare, schiacciare e torturare, bombardare, uccidere, imprigionare ed espellere, impossessarsi di terre e acqua. E tutto ciò sfruttando vergognosamente e cinicamente le nostre famiglie assassinate dalla Germania nazista e dai suoi alleati. Onorevole cancelliere Olaf Scholz, lei è disgustato? Ecco quello che è veramente disgustoso.
Il ministro della Difesa Benny Gantz avrebbe bloccato il processo per mettere fuori legge sette organizzazioni civili palestinesi se avesse saputo che i Paesi europei avrebbero imposto anche una sola sanzione contro Israele. Giovedì scorso gli scassinatori israeliani armati non avrebbero fatto irruzione negli uffici di quelle organizzazioni saccheggiandone quanto vi si trovava se funzionari di alto livello nell’amministrazione USA del Democratico presidente Joe Biden avessero ordinato in anticipo a Gantz di evitarlo.
Ma l’Europa e gli Stati Uniti sono forti, capaci ed efficaci nell’imporre varie sanzioni su quella Nazione che è occupata, spossessata, espulsa. Come se credessero che i libelli antisemiti che Israele (quale moderna organizzazione ombrello di tutti gli ebrei) fosse una piovra onnipotente multitentacolare che si deve far attenzione a non irritare.
Israele apre continuamente nuovi fronti nella sua lunga guerra contro il popolo palestinese e sceglie quanti più bersagli possibile. A questo scopo dispone di inestinguibili risorse: denaro, soldati, esperti legali, yes-men, cittadini che se ne fregano e falsità che avvolge in mantra a base di sicurezza e documenti classificati.
Non c’è bisogno di aspettare 50 o 60 anni fino all’apertura degli archivi perché i documenti rivelino qualche altro segreto piano governativo dietro a un atto orrendo presumibilmente perpetrato da individui (come il massacro di Kafr Qasem [villaggio in cui, il 29 ottobre 1956, soldati israeliani massacrarono 49 palestinesi n.d.t.]) o svelino le intenzioni che differirebbero da quelle dichiarate (come la Legge Militare imposta ai cittadini arabi di Israele dal 1948 al 1966 allo scopo di impedire a loro il ritorno alle terre e completarne invece la nostra occupazione).
Anche senza documenti noi sappiamo perché Israele proibisce l’esistenza di sette associazioni civili palestinesi, tra cui importanti organizzazioni per i diritti umani:
1. L’attività delle organizzazioni rafforza la determinazione, o sumud, palestinese contro l’occupazione e la sua invasività.
2. Informazioni, testimonianze, documenti e analisi fornite da queste organizzazioni sono un’importante banca dati per qualsiasi denuncia palestinese contro l’occupazione israeliana in forum legali internazionali ora e in futuro.
3. Le organizzazioni e i loro attivisti hanno anche mosso critiche contro l’Autorità Palestinese, le sue pratiche oppressive, i suoi fallimenti nel campo della giustizia sociale e le sue politiche neoliberali. La persecuzione israeliana contro di loro intensifica i sospetti e gli interrogativi sui motivi per cui anche l’ANP le vuole chiudere. Seminare sospetti e accuse reciproche fra i palestinesi è una pratica comune delle agenzie israeliane di intelligence.
4. Le organizzazioni conservano e promuovono lo spirito di unità palestinese che prevale sulla hamula, o famiglia allargata, contrastando così le intenzioni e attività israeliane per dividere ed erodere la società palestinese in modo tale che ogni persona, o al massimo ogni famiglia, sia sola nello scontro contro l’intrinseca crudeltà del dominio imposto da Israele.
I Paesi europei anche se pubblicamente aderiscono alla “soluzione dei due Stati,” non hanno sospeso le relazioni diplomatiche con Israele in risposta all’azione divoratrice della rimanente terra palestinese in Cisgiordania, in violazione delle risoluzioni dell’ONU e del diritto internazionale. Non hanno richiamato i loro ambasciatori per costringere Israele ad interrompere l’imprigionamento di oltre 2 milioni di persone in quel carcere chiamato Striscia di Gaza. Non hanno sospeso gli accordi commerciali con Israele, anche se dal primo giorno degli Accordi di Oslo Israele ha violato il principio base su cui poggiano gli accordi: la Striscia di Gaza e la Cisgiordania sono una sola unità territoriale.
Questi Paesi non cancellano gli accordi commerciali relativi ad armi e sistemi di spionaggio, perché Israele ha schiacciato e continua a schiacciare Gaza con le sue armi e usando metodi fantascientifici per spiare ogni palestinese dalla culla alla tomba. Non limitano l’ingresso degli israeliani nel loro territorio in risposta alle continue restrizioni sui movimenti che Israele impone ai palestinesi e alle loro mogli.
Israele continua a distruggere e confiscare attrezzature umanitarie (pannelli solari, condutture idriche e strutture mobili) pagate da Paesi europei ed è ben conscia che non ci sarà nulla di più di una inefficace condanna verbale. Israele assegna anche terre e acqua che ha sottratto ai palestinesi a cittadini ebrei di Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti, Canada e Argentina, sicura che quegli Stati non puniranno nessuno per questa rapacità.
Dopo la chiusura delle sette organizzazioni, Israele e i suoi obbedienti cittadini ebrei, che traggono vantaggio da questo furto ufficiale, continuerà così e valicherà altre linee rosse, perseguiterà altri gruppi della società civile e zittirà altri attivisti, con l’autorizzazione di Europa e Stati Uniti.