Questa settimana il mondo è diventato meno solidale.
Antonio Vermigli ci ha lasciato.
Decise di sostenere instancabilmente i diseredati dalla parte di Dio.
Questo perché per persone come Antonio riposare è solo una parola che non ha mai usato.
Si è dedicato a creare e curare una rete di solidarietà perché sapeva che da solo si va veloci, ma insieme si va lontano.
Ha vissuto e rivissuto tra marce per la giustizia, denunce e aiuti ai gruppi emarginati. Ha vissuto e vivrà.
Come simbolo della Rete Radié Resch ha aperto dialoghi sulla teologia della liberazione e con essa ha sprigionato menti, aperto orizzonti di discussione che hanno fatto luce su altre religioni, altre filosofie.
Un uomo plurale, potremmo dire, un essere di luce.
Così, con la sua partenza, il mondo è diventato meno solidale. Meno giusto.
Antonio possedeva una risata incredibile.
Un uomo che con lo stesso vestito e la stessa postura sedeva accanto a filosofi, medici, presidenti e senzatetto. Sempre pronto ad ascoltare. Molto osservatore.
Senza Antonio adesso c’è molto silenzio. Un silenzio assordante. Mancano le risate, mancano le articolazioni. Un anello importante in una grande rete, un appassionato, un visionario, un padre, un amico, un fratello.
È andato a dimorare in un’altra dimensione.
Ma qui, nella rete che ha formato nei nostri cuori e nelle nostre anime, sarà sempre presente. E in noi.
Continuiamo la sua eredità, la lotta per un mondo in cui tutti possiamo avere il nostro posto.
Antonio Vermigli Presente!
Continua con l’amore di tutte le persone che hai influenzato.
Sono una di quelle persone.
Rosinalda Correa da Silva Simoni
Antonio un grande nella sua solidarietà , umiltà e amicizia evangelica!!!