Eliana Borsari
Da poche ore sono rientrata a Nonantola. Vorrei ringraziare profondamente tutte e tutti i parenti, le amiche, gli amici, le colleghe, i compagni di classe, del partito, delle associazioni di ogni provenienza e distanza, che in questi giorni mi sono state vicino con un messaggio, una telefonata, una parola, una presenza e che mi hanno aiutato ad affrontare questo momento.
Antonio aveva una dimensione pubblica e una privata che spesso coincidevano. Chi lo ha conosciuto sa quanto tempo dedicava a pensare, riflettere, leggere, studiare, scrivere, tutte attività fondamentali per lui e quanto tempo ha impiegato a parlare, dialogare, confrontarsi incessantemente, a incontrare soprattutto giovani in ogni angolo del paese ma, tante volte intorno ad una tavola apparecchiata. Antonio è un uomo che ha amato molto : spesso gli piaceva ripetere che senza amore, un uomo, una donna o una società possono funzionare ma non esistere.
Si interrogava su tutto ribadendo spesso che nessuno può bastare a se stesso, che ci si può realizzare solo superandosi, che agire significa aggiungere al mondo qualcosa di se’. In alcune sue lettere lui scriveva: ” La spontaneità rappresenta di sicuro una conquista importante per ogni persona, forse il primo gradino di una ritrovata libertà di dirsi di raccontare, di chiedere. Imparare ad essere spontanei fa bene alla salute, da freschezza ed energia ed è di sicuro un passaggio indispensabile per un cammino di crescita. L’autenticità è un’altra cosa, è responsabilità. E’ l’arte di dare un nome ai nostri sentimenti, è l’onestà di riconoscere che ciò che ci fa soffrire è un problema che inizia dentro di noi, è la capacità di godere del bicchiere pieno che siamo e di accogliere il bicchiere mezzo vuoto che ci manca. L’autenticità è un atto di coraggio e di passione, che mentre ci impegna, ci toglie dal pasticcio di dover far tornare sempre i conti” . Ricordo che sempre in una sua lettera, rimase molto colpito da una domanda che gli fece un giovane durante un incontro con dei ragazzi di una parrocchia del Valdarno, uno di loro gli chiese se era meglio essere buoni o essere veri e lui propose al gruppo di cercare una risposta insieme. La conclusione di quel lavoro fu per lui meravigliosa : essere veri è avere rispetto di sé, è amarsi per come si è, senza doversi nascondere o mascherare”.
Sarebbero infiniti i ricordi e gli spunti di riflessione che ci ha sempre proposto in ogni ambito di partecipazione perché per lui esserci significava anche intervenire esporre il proprio punto di vista.
Io ti voglio ricordare così, felice e sorridente, con il mare del tuo amato Brasile alle spalle, innamorato della vita che hai servito con tutto te stesso senza risparmiarti mai. Io ti rivedrò ovunque ci sarà una persona che ti ha conosciuto o un posto nel quale sei andato, nella speranza di poterti ritrovare un giorno. Averti conosciuto è stata l’esperienza più importante della mia vita.
Normanna Albertini
Poi ti arriva una notizia che mai avresti voluto ricevere. E pensi che niente sarà più come prima, che la tua vita è stata cambiata da questo meraviglioso incontro e che persone con la capacità di aggregare, fare rete, trascinare, come ha sempre fatto Antonio Vermigli, sono rare. Ma ora non c’è più, non qui su questa terra. Aveva tanti doni, anche quello dell’ironia, da buon toscano. E aveva degli ideali puri: era pulito, ci credeva e coinvolgeva chi incontrava.
Non so nemmeno come ringraziarlo.
Ma so che sarà a far confusione in Paradiso, con chi lo ha preceduto. Sarà lassù con fratel Arturo Paoli e con Gianni Minà, per esempio, o con Ettore Masina .
Non so che dire…
Se ne va un amico unico, grande, e ringrazio il cielo per questa amicizia.
Ai figli Tommaso Vermigli e Adele, a tutti i suoi cari, a Eliana, le più sentite condoglianze.
Ciao, Antonio. Quanto mi mancherai!
Raffaella Dispenza
Se ne va un amico, ma soprattutto una persona che non aveva paura di evidenziare le contraddizioni e le ingiustizie del nostro tempo, che non si accontentava di denunciarle, ma che provava in molti modi a combatterle, a trasformarle.
Ti devo molto, Antonio Vermigli, coordinatore della rete Radie Resch, animatore della marcia per la Giustizia Agliana-Quarrata. Perché grazie a te 25 anni fa ho iniziato a incontrare testimoni importanti che hanno saputo suscitare in me desiderio di giustizia, di servizio, di libertà, di uguaglianza, desiderio soprattutto di impegno. Nei tuoi occhi e nelle tue risate c’erano i progetti e le visioni di un intero popolo, quello dell’America Latina, gli insegnamenti di tanti personaggi, da Frei Betto a Marcelo Barros, da Leonardo Boff a Arturo Paoli, da Rigoberta a Lula ad Aleida Guevara. Personaggi che hanno viaggiato con te, fatto chilometri per l’Italia insieme a te che li accompagnavi ovunque, mettendoli in connessione con le persone, con le comunità, i gruppi. Credevi che solo attraverso l’incontro si potessero gettare semi e fare crescere germogli. Solo gli incontri tra le persone fanno scattare quelle scintille che accendono di desiderio di giustizia e pace, che costruiscono progetti collettivi che durano.
Il regalo più prezioso che ci hai fatto è stato il percorso con Marcelo Barros di lettura dei Vangeli, con don Bruno Marabotto e l’oratorio San Domenico di Pinerolo, da cui sono nate anche esperienze di scrittura collettiva e comunitaria.
Lasci un vuoto grande. Che è una eredità culturale, politica e sociale, che tutti noi che ti abbiamo conosciuto dobbiamo sentire come una responsabilità ancora più viva.
Grazie per tutto quello che ci hai donato, per le risate sonore che hai strappato ai miei figli quando facevi qualcuna delle tue battute border line, che a te si perdonavano sempre.
Ti immaginiamo ancora così, a fare battute ironiche e a spargere risate, anche da lassù.
Un abbraccio a Eliana Borsari e a @tommasovermigli
Patrizia Mincione
Purtroppo la vita è imprevedibile una gioia e una brutta notizia ho appena letto la perdita di Antonio Vermigli una persona sempre dedica agli altri un ringraziamento per tutto quello che insieme Fondazione Raggio di luce, Casa della solidarietà,Rosella, Massimo Biancalani , Eliana Borsari Paolo Rizzo Paolo Mattioli , Cinzia Vaccari Maurizio Meschiari Rosella Federica Benedetta e tutti gli altri siamo riusciti a donare giorni belli ai bambini di Scampia, Grazie Grazie Antonio per le tue risate e tanto cibo e soprattutto e per tutte le volte che hai avuto un pensiero per me per Alessandro e Chiara ti porto nel cuore, Patrizia.
Monica Di Sisto
Quando mi dispiace Antoniaccio. Quella telefonata di tanti anni fa che ha sconvolto tutto. Il tuo Brasile, la favela, Lula: mi hanno svegliato, guarito, cambiata per sempre. A Quarrata a casa tua stava a suo agio la storia: teologi, giornalisti, scrittori, la tua Rete Radié Resch, la marcia della pace. Eppure eri sempre “il postino”, un amico, un fratello su cui potevo contare. Abbiamo camminato pregato e pianto, ma anche lavorato sodo e provato a fare quello che si poteva. Ho un buco in gola a pensarti, mi mancherai tutti i giorni. A Adele e Tommaso un abbraccio fortissimo, avete un babbo che non ce n’è.
Luca Soldi
SOPRAFFATTI DAL VUOTO
Caro Antoniaccio, …così avresti voluto iniziassi, nel ricordarmi del tuo carattere guascone che niente lasciava alle mezze misure di fronte ad un mondo che solo apparentemente pare accomodante, gentile, educato ma che in realtà è ricoperto di crudeltà, di ingiustizie, di guerre palesi, di conflitti sotterranei.
Caro Antoniaccio, più di recente, anche nei momenti più duri del Calvario che ti ha accompagnato in questo tempo, circondato dall’affetto di tutti i tuoi cari, dalle speranze di chi ti ha voluto bene, non hai mai mancato la raccomandazione, l’invito continuo, pressante a rivolgersi alla “Profezia” come punto di nuova ripartenza di una società malata di grandi e piccoli egoismi.
Da qui l’esportazione a farsi parte, a coinvolgere, a mettere il dito nelle singole piaghe, a scrivere in modo opportuno di cose inopportune. Facendolo in modo insistente, sottolineando limiti e priorità anche attraverso criterio ( e qui mi ripeto ) inopportuno e scomodo.
Ciò mai sentendosi soli, facendo certo rete e sorretti dalle luci di quei fari che non portano certo ad abbagliare ma più semplicemente, umanamente, a rischiararci un orizzonte che oggi, ancora più che nel passato, si pone davanti a noi in modo frammentato, ambiguo, incapace di cogliere il valore di ogni essere.
Quei fari, quelle luci che percorrendo i sentieri del mondo ci hai portato nelle nostre case, nei nostri teatri, nelle scuole, nei circoli, nelle strade, nelle piazze… nelle nostre chiese, nella nostra Chiesa non solo di Francesco, a rammentarci che non esiste luogo esclusivo di conoscenza, di comprensione, di amore.
Veri pellegrinaggi di conversione, di riflessioni non scontante, di appunti ai potenti e di sveglie per distratti e rassegnati.
Momenti, ben stampati nelle nostre memorie, situazioni che hai riassunto in una battuta, ma che inevitabilmente ci hanno portato a riflettere del fatto abbiamo una coscienza, un senso della Fede per la Parola, un senso laicissimo della Giustizia, un senso della Liberazione ma poi, anche quello profondo, personale, per la Misericordia, per ciò che noi siamo, persone erranti ma consapevoli dei propri limiti, pronte a correggersi.
Inutile rammentare i grandi punti di riferimento che ci hai indicato, non basterebbe un volume dedicato, inutile ricordare incontri e iniziative organizzate, sostenute, stimolate.
Piuttosto mi preme rammentare lo stimolo, anche nel carattere “polemikós” bellicoso, guerresco di cavaliere che riesce a darti la possibilità di stare al suo fianco e che allo stesso tempo riesce a mostrarti che esiste, nel proprio libero arbitrio, una via di uscita alla deriva degli egoismi e delle indifferenze.
Caro Antoniaccio, oggi ci troviamo sopraffatti dal vuoto, ci sentiamo pericolosamebe soli ma di fronte al Tuo esempio, alle Tue lezioni che abbiamo ben scolpite nei nostri cuori, andiamo avanti ringraziandoti per aver indicato un cammino fatto di profezia.
Benito Fusco
“Antonio Vermigli, il miglior amico in Italia del presidente brasiliano Luis Inacio Lula; il compagno di viaggio delle trasferte di Aleida Guevara, la figlia del Che, è morto nella sua Quarrata, il paese dove aveva fatto il postino e dove da tre decenni organizzava la storica marcia per la giustizia. A 72 anni, colpito da una grave leucemia, è stato costretto ad arrendersi. Ad annunciare ai tanti amici, dispersi in ogni parte del Paese, la triste notizia sono stati i figli Adele e Tommaso: “Con estremo dolore vi comunichiamo che il babbo oggi ci ha lasciato”. Un addio che in pochi minuti ha fatto il giro del mondo colpendo le persone che in questi anni avevano partecipato alla manifestazione: Gian Carlo Caselli, Gherardo Colombo, padre Alex Zanotelli, Mauro Corona, la figlia del rivoluzionario cubano, don Luigi Ciotti, l’amico di sempre: Erri De Luca, e dei frati dell’Eremo di Ronzano, e di tanti altri.
Libera Prato “Calogero e Piera Tramuta”
La riconoscenza, il senso di vicinanza al dolore della famiglia, a Libera, a don Luigi Ciotti per la scomparsa di un suo grande amico ch’è stato amico e sostenitore anche di Libera Prato
Le condoglianze per la scomparsa di Antonio Vermigli ringraziandolo per il suo impegno verso i valori, i diritti che ci rappresentano
Fraternità di Romena
Il saluto degli amici di Romena ad #AntonioVermigli, scomparso ieri
Chi non conosceva Antonio Vermigli? In certi ambienti legati ai temi della pace, della giustizia, di una chiesa aperta e innovatrice, Antonio era un compagno di viaggio necessario. Immancabile.
Simpatico, affettuosamente ‘caciarone’, sempre festoso e coinvolgente, Antonio aveva dedicato tanta parte della sua vita a un impegno concreto, costante, profondo sui grandi temi dell’umanità. Lo faceva con la sua associazione, Rete Radiè Resch, con il suo appuntamento annuale, la Marcia della pace Agliana-Quarrata, e ancor di più distendendo una rete quotidiani di incontri, di dialoghi, di iniziative in cui coinvolgeva grandi testimoni del nostro tempo: da don Ciotti a Giancarlo Caselli, da Gianni Minà a Erri de Luca.
A noi di Romena aveva regalato, per esempio l’incontro e la successiva amicizia con Arturo Paoli e il contatto con figure di primo piano della teologia della liberazione come Frei Betto. Ultimamente ci aveva permesso di conoscere da vicino il grande teologo brasiliano Marcelo Barros.
Antonio aveva adottato il Brasile come sua seconda dimora, era amico fraterno del presidente Lula, ma sapeva sentirsi a casa dappertutto grazie alla sua vicinanza umana e alla sua insuperabile spontaneità.
Un abbraccio infinito ai suoi figli e a tutti quelli, una marea, che condividevano l’affetto per lui.
PD Nonantola – Voci Democratiche
CI HA LASCIATI ANTONIO VERMIGLI
Ci ha lasciati Antonio Vermigli, Toscano verace ma anche Nonantolano d’adozione ormai, iscritto al nostro circolo da diversi anni. Alla sua compagna Eliana e ai suoi cari esprimiamo la nostra vicinanza e le nostre più sentite condoglianze.
Molti a Nonantola lo hanno conosciuto in questi anni; la sua innata curiosità e il suo costante desiderio di conoscere e interagire, infatti, lo portavano istintivamente ad avvicinarsi incuriosito a tutto ciò che si muoveva nella nostra comunità sotto forma di associazionismo, di impegno civico, di volontariato e di attenzione verso i più deboli.
E con questo spirito “attivo e attento” ha partecipato e contribuito in questi anni alla vita del nostro Circolo. Ci mancheranno i suoi interventi pungenti, spesso controcorrente, desideroso com’era di stimolare continuamente la discussione più franca e più ricca di punti di vista.
E nelle chiacchierate fra amici, ci mancheranno la sua schiettezza, le sue battute taglienti e la sua ironia, tipiche di quella sua “toscanità” di cui andava orgoglioso.
Ciao Antonio.
Gli amici e compagni del Circolo PD di Nonantola.
Rifondazione Comunista Pistoia
Antonio Vermigli non c’è più. Era un personaggio esplosivo, pieno di battute ed ironia, un’allegria che ti contagiava. E’ stato l’animatore di Rete Radié Resch, l’organizzazione fondata da Ettore Masina, con sede nazionale a Quarrata in provincia di Pistoia. Ha gettato ponti con l’America Latina della teologia della liberazione, Antonio era amico personale di Frei Betto e di Cardenas. Amico intimo di Lula da Silva, tornato – oggi – Presidente del Brasile dopo aver conosciuto la galera per accusa infondate.
Antonio era vulcanico, dotato di una forza inusuale nonostante il trascorrere degli anni. Al G8 di Genova, Antonio vi arrivò con la Rete Lilliput che era riuscita ad aggregare mondo cattolico e associazionismo laico. Esilaranti i suoi racconti sui vescovi e gli alti prelati. Quando fu presentato a Pistoia L’Agile Mangusta, l’autore Alfio Nicotra – lo volle tra i relatori per spiegare quanto peso ebbero nella sinistra di quegli anni i cattolici del dissenso e i cristiani per il socialismo. Non fu mai di Democrazia Proletaria ma criticamente aderì al Pci grazie anche al suo mentore Ettore Masina che in quel partito era deputato della Sinistra Indipendente. E’ stato Antonio ad organizzare la marcia per la pace Agliana – Quarrata ripetuta con successo negli anni. Caro Antonio, noi che siamo ancora qui in terra, anche grazie a ciò che hai seminato, continuiamo a lottare per la pace, la giustizia sociale e la liberazione da ogni oppressione. Un grande abbraccio alla famiglia e agli amici di Rete Radié Resch.
Pozzo di Giacobbe onlus
Un grande amico dell’associazione ci ha lasciati ieri. Antonio Vermigli è stato il compagno di mille battaglie, sempre in prima linea dove c’era bisogno. Con lui e con gli amici della Casa della Solidarietà abbiamo condiviso e costruito molto in questi anni. Oggi ci uniamo al dolore della sua famiglia e degli amici, e ripensando ai tanti momenti trascorsi insieme ci sentiamo grati per averlo conosciuto e aver potuto camminare insieme a lui tante volte, fianco a fianco, per la pace e per la giustizia sociale. Ciao Antonio!
Davide Mattiello
La leucemia si è portata via Antonio Vermigli, amico e compagno di ACMOS fin dall’inizio. Antonio di lavoro faceva il postino, ma per vocazione faceva la rivoluzione e partendo dalla sua Quarrata aveva saputo costruire una rete di persone indomite, che passando per Libera Contro le Mafie e il Gruppo Abele Onlus, arrivava fino al Brasile del suo grande amico Lula. Noi lo conoscemmo nei primi anni 2000 quando giravamo l’Italia con i forum di Macramè (rivista lanciata dal Gruppo Abele per i giovani). Ne fummo folgorati: incontenibile e generoso. Decidemmo di invitarlo a Torino: ACMOS aveva organizzato una assemblea per il 25 Aprile niente meno che dentro il Palazzo a Vela di Torino, aspettavamo centinaia di studenti e studentesse e sapevamo che Antonio sarebbe stata la persona giusta. Non deluse le aspettative, a distanza di più di vent’anni ricordo ancora il suo intervento (fatto straordinario!) perchè quando parlò dei “poveri del Mondo” disse, tra l’altro “Questi uomini e queste donne certo che hanno diritto al cibo, all’acqua, alla casa, ma hanno ugualmente diritto a fare all’amore, hanno diritto alla poesia, alla bellezza. Esattamente come ognuno di voi!” Questo era Antonio: la liberazione non è sopravvivere, ma è vivere pienamente. Questa è l’ultima foto che ho di lui, è del 2017, ci eravamo ritrovati a Quarrata con la vecchia squadra di Macramè quasi al completo, insieme a nuovi amici. Nel 2020, in piena pandemia, quando seppe della nascita di Aida ci fece recapitare un accappatoio bianco con il nome della piccola ricamato sopra (anche questo era Antonio). È di conforto, pure in questo dolore, sapere che Antonio ha avuto la gioia di vedere Lula risorgere dal buio in cui pensavano di averlo cacciato per sempre, la gioia di vederlo tornare presidente del Brasile. Questo ci hai lasciato: la fiducia incrollabile nelle possibilità umane. La fiducia nella vittoria, nonostante tutto. Hasta siempre postino comandante!
Paola Sani
Antonio ci mancherai.
La prima volta che ti ho conosciuto è stata alla 1° Marcia della Giustizia, ero venuta con il tuo amico Renzo Fanfani, l’ultima volta che ti ho sentito è di poche settimane fa quando mi hai scritto “sto male ma combatto”, nel mezzo la tua passione per i poveri della terra e tante occasioni vissute, Porto Alegre, Genova, il Social forum, e gli incontri con Artuto Paoli, Alex Zanotelli, Rigoberta Menchù, Gianni Minà, Giancarlo Caselli, Marcelo Barros e don Luigi Ciotti.
Ieri al tuo funerale l’augurio più grande: in cielo ti accolgano una moltitudine di poveri.
“la morte non è l’ultima parola” cit. Luigi Ciotti
Tiziano Carradori
Antonio Vermigli ci ha lasciato.
“Con estremo dolore vi comunichiamo che il babbo oggi ci ha lasciato. Sarà possibile salutarlo stasera e domani presso le cappelle del commiato della misericordia di Quarrata. Venerdì dalle ore 8 alle ore 15 sarà esposto presso il polo tecnologico di Quarrata per il saluto pubblico. Alle ore 16 sempre di venerdì ci sarà la santa messa presso la chiesa di San Michele Arcangelo di Vignole.”.
Adele e Tommaso, mi dispiace moltissimo.
Era stato lui stesso a dirmi, con la sua usuale naturalezza, che stava combattendo contro il male, ma speravo vivamente che la sua sarebbe stata una battaglia lunga e, alla fine, vittoriosa.
Ciao Antonio.
Sono sicuro che, ovunque tu sia, continuerai ad impegnarti per l’affermazione dei diritti umani, per la pace e per la giustizia.
Mario Lancisi
A maggio mi telefona per chiedermi di fare un intervento alla 30 edizione della marcia per la pace e la giustizia di Quarrata sull’Obbedienza non è più una virtù di don Milani. Sono lusingato e gli rispondo un po’ scherzando come si faceva tra di noi: “Antonio, farò
un grande intervento. Obiezione di coscienza si al militare ma soprattutto alla guerra. Quello è il nucleo. Degli obiettori gli importava il giusto”. Lui: “Grande”.
No, caro Antonio Vermigli grande sei stato tu. Oggi quando i tuoi figlioli mi hanno scritto: “il babbo ci ha lasciati” mi è venuto di rispondere loro come facevi te: “Bischeri non scherzate”.
Faremo i conti. A nostro modo.
Mauro Banchini
Sapere che c’era era bello e utile. Con il suo stile – ma avere uno stile non è certo un peccato – ha combattuto battaglie forti, sacrosante, necessarie, giuste. Nella sfera religiosa e in quella civile.
Ha aiutato molti di noi ad aprire orizzonti. A guardare lontano. Fin da quando (ed eravamo giovani, in quei anni Settanta del breve Novecento) ci incontravamo – a Pistoia, Quarrata, Poggio – negli spazi degli incontri appassionati e delle riunioni lunghe. Ecclesiali e politiche.
Le sue marce (pace e giustizia) hanno reso famosi due paesoni pistoiesi altrimenti destinati a una ordinaria quotidianità. Per tanti anni quel sabato di settembre a Quarrata era appuntamento da non mancare.
Sentivi roba tosta. Incontravi gente che aveva voglia di fare. Ascoltavi persone che avevano roba seria da comunicare.
In tanti sapevamo come sorella malattia lo avesse preso. Oggi ha terminato di marciare. Sarà complicato dimenticarci di Antonio Vermigli con quel suo buffo soprannome – “il postino di Lula” – che si portava dietro: segno di comunicazione, segno di visione, sogno di qualcosa di grande.
Ciao, Antonio. Una preghiera sincera per te. Ma pure tu, non fare il bischero: vedi di pregare per noi, che restiamo qui.
Arci nazionale
Su tutte le porte delle nostre città va attaccato un cartello: ”Cercasi visionari. Urgente”.
Così si chiudeva uno degli ultimi scritti di Antonio Vermigli, il postino amico di Lula e il compagno di tante lotte per la pace, per la giustizia sociale, per i diritti.
La morte di Antonio ci lascia un vuoto grande proprio perché Antonio era un grande. Un grande organizzatore, un grande animatore delle mille battaglie contro la guerra.
In tante occasioni, anche nei nostri Circoli, ha coinvolto realtà diverse per fare rete e creare comunità.
Tuttɜ lɜ visionariɜ di Arci continueranno ad averti al fianco nelle lotte quotidiane per la pace, la giustizia, contro ogni fascismo.
Ciao Antonio.
Lorenzo Lisci
Dopo aver combattuto con la malattia che ha infierito sul corpo ma ha dovuto arrendersi al suo forte spirito, mercoledì 12 luglio, Antonio Vermigli,” il postino di Quarrata”, è tornato alla casa del Padre . Mi piace ricordarti così: “Caro Antonio, quello che mi ha sempre affascinato di te è stata la tua capacità di non “stare al tuo posto”, come, invece, tanti della nostra generazione sono stati educati a fare. Senza scomodare Pilato che, addirittura le mani se le è lavate (ed erano mani sporche di sangue), è pur vero che il peccato che tu hai denunciato è stato, appunto, quello di non sporcarsi le mani, di stare al nostro posto. Spezzare questa logica degenerata nel nostro tempo e assurta al nome di egolatria( come persone più autorevoli di me affermano), come tu hai fatto, consente di mettersi nei panni degli altri, soprattutto di chi panni ne ha pochi e di farsi voce di chi voce non ha. Grazie Antonio. Grazie , divoratore instancabile di distanze per incontrare, in ogni angolo della terra, i poveri e viaggiatore di valori, per incontrare quelli degli altri, di coloro che non si possono permettere nessun mezzo di trasporto, né materiale né intellettuale. Così ti ricordo, così vivi in me e nelle persone che ti vogliono bene. Lorenzaccio (come mi chiamavi).
Tutto è Vita
E’ morto Antonio Vermigli, grande visionario che non ha mai rinunciato, nonostante le fatiche della vita, a credere in un mondo migliore, più giusto e più bello. Anche per chi crede all’ invisibile come noi, quando una persona lascia questa terra, e cessa per noi il suo essere visibile, tangibile, resta il dolore, resta anche il senso di vuoto che un portatore di grandi ideali come Antonio inevitabilmente lascerà. Però siamo convinti anche di una cosa: che quel mondo giusto, bello, equo che tanto sognava, ora forse l’ha trovato. In questi ultimi tempi soffriva, dopo anni di lotta per la pace, di vedere nel cuore dell’Europa esplodere una guerra fratricida così violenta e cruenta. Siamo convinti che, vicino al Re della Pace, con Lui collaborerà per sempre.
Fondazione Un raggio di Luce
In ricordo di Antonio
Anche la nostra Fondazione intende ricordare Antonio Vermigli, che ci ha lasciato il 12 luglio ma che continuerà ad accompagnarci come ha fatto in tante occasioni e in tanti anni di amicizia e collaborazione.
Cristiano Vannucchi lo ricorda così: “La sua è stata una vita votata al sociale, sempre dalla parte degli impoveriti, degli scarti. Ogni tanto accapava qui in Fondazione, senza preavviso, soprattutto quando andava in tipografia per occuparsi della pubblicazione della Rivista In Dialogo: lo sentivi arrivare già dalle scale, una parola per tutti, scanzonata, magari irriverente, ma vera…
… Mai dimenticherò la missione in Brasile insieme con lui: gli incontri con don Julio Lancillotti, con Nadia Vettori, con don Umberto Guidotti, con don Enzo Benesperi, con don Gianfranco Poddighe, con Sauro, con dom Enemesio, vescovo di Balsas, con il presidente Lula, con la gente straordinaria dei villaggi dell‘Amazzonia. Antonio era di casa in quei luoghi difficili. La sua presenza fu molto importante per la riuscita della missione che portavo avanti per la Fondazione”.
Ci mancherai Antonio, con la tua umanità, la tua irriverente allegria e la tua esplosività nell’organizzare eventi, incontri e iniziative sempre nuove, sempre dalla parte della giustizia, degli ultimi e dei diseredati. Diseredati con i quali intessevi rapporti e parlavi allo stesso modo con il quale ti rapportavi con i personaggi più noti che innumerevole volte hai accompagnato in giro per l’Italia, per far conoscere la loro voce e il loro messaggio.
Sei stato con loro un indomito e instancabile testimone di pace e di giustizia; raccogliamo, insieme alla tua famiglia e ai tanti amici comuni il tuo testimone perché, come hai scritto in una delle lettera mensile della Rete Radiè Resch “Urge iniziare a costruire una nuova fratellanza…Urge iniziare a coltivare un sogno..”
“Una caparbia passione di pensare un altro mondo possibile,
un generoso inesauribile prendere voce
e spendersi per dare voce
a chi condivideva sogni e visioni di nuova umanità.
Non so come, non so dove, ma tutto
perdurerà: di vita in vita,
e ancora da morte a vita
come onde sulle balze
di un fiume senza fine.”
D.M. Turoldo, Ti sento, Verbo, in Canti ultimi, 1991
Enrico Giovannetti
Salutiamo un caro amico
Ciao, Antonio
Luigi Ciotti ricorda, a nome di tutto il Gruppo Abele, la figura di Antonio Vermigli, scomparso il 12 luglio. Antonio ha accompagnato con generosità per tanti anni il nostro cammino
di Luigi Ciotti
Ci conoscevamo da una vita, quella vita che lui ha speso in buona parte al servizio degli altri.
Antonio Vermigli era un viaggiatore, sempre in movimento. E ad ogni viaggio la sua meta, prima dei luoghi, erano le persone: si metteva in cammino per andare a trovare i suoi tanti vecchi amici, o per conoscerne di nuovi. Perché era appassionato della gente, vicina e lontana, dei saperi, dei costumi, delle risorse che ogni popolo ha e dai quali si può imparare così tanto, se ci si mette in ascolto come lui era capace di fare.
Amava le persone, Antonio, in particolare le più povere e umili. E le persone amavano lui, perché era impossibile non voler bene a quell’uomo così autentico, così gentile.
Con la Rete Radiè Resh, associazione di ispirazione cristiana per la solidarietà internazionale, ha alimentato progetti a favore delle popolazioni oppresse di tutto il mondo, e in particolare in America Latina. Collaborando tante volte col Gruppo Abele e con Libera, e invitandoci sempre alla Marcia per la Giustizia che ogni anno organizzava a Quarrata, il suo paese d’origine in Toscana. Fatichiamo a credere che la prossima volta lui non ci sarà a marciare al nostro fianco. E che non lo vedremo più arrivare carico di vettovaglie di ogni tipo, per le nostre comunità e i nostri eventi, animato da una generosità senza confronto e dal piacere genuino di condividere.
Era un uomo di gambe e di braccia forti, Antonio, per raggiungere chiunque avesse bisogno di una mano, e dargliela. Era uomo di sincerità profonda e di intelligenza concreta. Doti che lo rendevano caro agli ultimi ma anche ascoltato da persone in vista, che ne riconoscevano il carisma, l’estro, la creatività. Era una persona che non nascondeva le sue fragilità e contraddizioni, e proprio per questo era pronto ad accogliere quelle degli altri.
Ci mancherà moltissimo. Porteremo con noi l’esempio della sua instancabile lotta per la pace, per la giustizia, per i diritti non solo proclamati.
Abbracciamo con affetto il caro Tommaso, Adele, Rosella, Eliana, le sorelle e tutti gli altri familiari, con la promessa di continuare insieme ciò che lui ha iniziato.
Buon viaggio, Antonio. Come tante volte ci siamo detti, la morte non è l’ultima parola, è la penultima. L’ultima è la vita, una vita nuova. Non ti cercheremo tra i morti, ma tra i vivi, tra le persone che hai amato.
Che Dio ci benedica e ti accompagni.
OIKOS ONLUS
Con il cuore gonfio di dolore riceviamo notizia che Antonio Vermigli ci ha lasciati, è successo oggi 12 luglio 2023 alle ore 13.30. Dopo una lunga malattia che lo ha messo a durissima prova ha smesso di soffrire.
Chi opera nella cooperazione, chi lavora per la pace, chi da sempre prende le difese dei più vulnerabili non può non aver incontrato Antonio sulla sua strada. È stato Antonio Vermigli a indicare a OIKOS la strada per il primo progetto di cooperazione realizzato dall’associazione, era il 2006 e lui ci accompagnò nei meandri del quartiere di Mooca di Belem, fra i sobborghi più poveri di San Paolo del Brasile. È stato lui a guidarci dalla megalopoli paulista sino alla campagna del Goias.
Uomo di cuore e di relazioni, negli anni aveva cucito una rete di amicizie a livello globale. Una simpatia straripante, espressa con un accento così toscano che ti dovevi concentrare per stargli dietro. Visionario e sempre lucido al tempo stesso. Tanti ricordi legati a Antonio, ne vogliamo ricordare uno in particolare: era l’autunno del 2012 e in Ambasciata del Brasile a Roma – piazza Navona – Antonio presenta il bellissimo libro fotografico della giovanissima Leda Tasselli “Un’altra strada” che ritrae il popolo di strada di San Paolo del Brasile. Dopo pochi mesi Leda si ammala e misteriosamente va incontro a una morte prematura. Persona troppo bella e troppo fragile per questo mondo. Ricordiamo ancora la telefonata straziante che ci fece Antonio piangendo per la dipartita della giovanissima Leda. Quel libro autografato con dedica a OIKOS da Leda e regalatoci da Antonio ancora oggi costituisce una testimonianza di una delle nostre prime tappe di cooperazione internazionale. Proprio questa mattina in ufficio lo abbiamo mostrato a un caro amico di OIKOS e dopo poche ore abbiamo saputo la brutta notizia della dipartita di Antonio.
Grande rete di relazioni, si è detto, quella di Antonio. “Antoniaccio con chi si va a cena oggi? Con la Menciù? Con Lula? Con Gianni Minà o con la Leida Guevara?” “con nessuno, stassera ci ssono solo io e VVito, perché non ti bastiamo? bischero che non sei altro”. Battuta sempre pronta, sempre un sorriso per chi non aveva nulla, sempre pronto a farsi in 4 per il prossimo. Mai una riflessione banale, instancabile comunicatore.
Ha lasciato il segno in tantissimi posti il famoso Postino di Quarrata, senza dubbio il segno lo ha lasciato anche in OIKOS: ha avuto fiducia in noi, ci ha indicato la strada, ci ha spronato. Solo belli i ricordi che una persona può conservare dello Ziaccio.
Grazie di tutto Antonio, guardaci tutti da lassù.
Angela Mazzone
Antonio, sei andato via.
A noi spetta accettare questa nuova visione della realtà; senza di te: almeno, così come siamo abituati a relazionarci. Tu vivi, adesso, un’altra dimensione, forse più reale della nostra, che ci obbliga a superare molti blocchi mentali per poterti incontrare ancora.
Ma, non ne siamo capaci e continuiamo a rimanere piccoli, incapaci di aprire la mente e il cuore per raggiungerti.
Mi manchi già. Un punto di riferimento e anche di scontro. Sempre un amico.
Mi piace pensarti ancora in ascolto. Cercherò di parlarti ancora, per mantenere la promessa fatta.
Mi piace pensarti negli slanci audaci e nella voglia di ridere sonoramente. Cercherò di fare questo per farti rivivere.
Mi piace pensarti in Cammino. Cercherò di camminare anch’io seguendo tracce già calpestate.
Mi piace pensarti sempre Presente. Cercherò di sentirti Vivo là dove c’è casa, accoglienza, amicizia.
Mi piace pensarti Visionario. Cercherò questa magia nella bellezza dei tramonti.
Antonio vai.
Buon Cammino.
Paolo Mazzone
Ciao Antonio. Che emozioni contrastanti ieri. Non ci si vedeva da anni, con alcuni da molti anni. Ma la distanza, il COVID e il tempo non hanno cancellato e non cancelleranno quello che è stato e che è…! Adele Vermigli , Tommaso Vermigli , Ileana, Rossella, Vito e tutta la comunità Rete Radie’ Resch e della casa della Solidarietà di Quarrata; un abbraccio che ci unisce, a quel filo rosso con Te! Grazie Antonio, anche ieri ci siamo impegnati per farti felice; volevi fosse una festa e un ritrovarsi di tanti amici, da ogni parte del Mondo? E noi questo abbiamo cercato di fare; certo, le lacrime ancora non vanno via e forse mai se ne andranno, ma il tuo Amore quello no, quello resta e c’è tutto. La tua musica brasiliana e il tuo caro amico don Ciotti, che non voleva proprio lasciarti la mano; in quella mano c’eravamo tutti noi, ma proprio tutti! Grazie di cuore, Antonio, di tutto e di quella che è la grande eredità che ci lasci e che cercheremo di coltivare! Ti Vogliamo Bene, e lo faccio con le ultime tue parole che mi hai inviato, in quel messaggio che ricorderò ogni giorno: “Non muoio”.
È impossibile scrivere qualcosa, solo tanta tristezza! Chi ha avuto il piacere e la fortuna di conoscerti caro Antonio, ha apprezzato che grande Uomo sei stato; sempre pronto a sostenere i più deboli e la causa della giustizia. Sei stato per noi tutti un riferimento e un punto fermo, come persona e come Presidente della tua creatura, la tua amata Ass. Rete Radie’ Resch. Dal Sud del Mondo, al Sud Italia, al Sud di ogni periferia, alle lotte contro tutte le ingiustizie. Sono anni che ti conosciamo a tal punto da essere diventato uno di famiglia. La tua gioiosità e la tua inconfondibile risata, con quel vocione, riecheggia nei nostri pensieri e riempie in parte il vuoto che, oggi più che mai, avvolge il nostro cuore e i nostri pensieri. Abbiamo marciato con te, sulle strade di Quarrata e della giustizia, o meglio, ci abbiamo provato! La tua casa era sempre aperta al Mondo; hai aperto le porte al potente di turno e ai senza tetto, indistintamente. Sei stato uguale e giusto con tutti. Grazie caro Antonio Vermigli, lasci un’eredità difficile da mantenere e portare avanti. Ci proveremo e lo faremo con il tuo ricordo nel cuore. Un abbraccio cari Adele Vermigli e Tommaso Vermigli , il vostro babbo è… Amore!
Stefano Coppini
CIAO, ANTONIO
Saluto Antonio Vermigli, scomparso due giorni fa, con questa foto che ho scattato a Bellaria in una giornata d’inverno del 2000. Antonio sta parlando al telefono e accompagna col movimento della mano la forza del discorso, mentre sorride l’amico seduto vicino e sorride anche Rigoberta Menchù, attratta da qualcosa fuori campo. Sul tavolo, gli oggetti semplici e in fondo sempre uguali del bere e del mangiare insieme. Qualche ora dopo Rigoberta Menchù – premio Nobel per la Pace nel 1992 – avrebbe incontrato i bellariesi in un magnifico incontro al Palazzo del Turismo. L’allegria d’Antonio, la sua strepitosa capacità di coinvolgere chi già c’è e chi dovrà arrivare, si lasciano leggere qui in un maniera ancora più chiara della sua faccia che per un attimo non riusciamo a vedere. Nemmeno ora ti vediamo, ma continuiamo a sentirti, eccome.
Mario Tognocchi
Oggi al suo funerale Tommaso, suo figlio, ci ha dato appuntamento (ha dato appuntamento a tutti) al 9 settembre, alla marcia per la Giustizia che Antonio organizzava ogni anno con Rete Radie’ Resh.
Il cammino continua… Era questo che voleva che accadesse. È venuto il momento.
Adele Vermigli e Rosella saranno con tutti noi.
Veronica Palandri
Era il 2001 e mi stringevi in uno di quegli abbracci che mi toglievano letteralmente il fiato (mica per scherzo)
Dall’espressione del tuo viso sicuro mi avevi appena presa in giro, con Vito..lo so sai..come sentirvi ora.
Come sentirvi ora.
Vorrei sentirti ora.
Col tuo vocione e la tua risata inconfondibile.
Grazie Antonio.
La Veronica di oggi, ventidue anni dopo, la Persona che è diventata, e di cui sono molto fiera nonostante le insicurezze, le paure e gli inciampi, ti deve moltissimo.
Rachele D’Aloisio
Ciao Antonio sempre dalla parte degli ultimi.
ci sei sempre stato e mi hai insegnato tantissimo grazie per aver incrociato la mia strada RUMOROSO amico mio! Ora salutami la Leda mi raccomando. Riposa in pace.
Carla Lomi
Stasera provo vuoto e un grande dolore per la morte dell’amico Antonio Vermigli. Tutti siamo unici, ma di Antonio non vi è stato e non vi sarà l’uguale. Era fatto di una stoffa rara, forte e rude, adatta ad affrontare asperità, fatiche, tensioni, lacerazioni. A portare pesi. Perché la fibra che gli dava consistenza aveva una caratura d’oro. Era sostenuta da lucidità e sogni. Come un Giano bifronte studiava, analizzava, scandagliava in profondità la realtà politica, sociale, ma in essa sapeva individuare le strade e i volti che guardano oltre le logiche imperanti. Per questa sua passione dominante – che si riconosceva nei progetti di solidarietà e nella sete e fame di giustizia – ha attraversato in lungo e in largo l’Italia, ha preso casa in Brasile, ponendosi dalla parte degli ultimi, ha diretto una rivista “In dialogo. Notiziario della Rete Radie Resch Italia Associazione di Solidarietà Internazionale” , crocevia di storie e voci raccolti sui cammini di liberazione presenti a livello internazionale e dunque inevitabilmente, (come altra faccia della stessa medaglia) , osservatorio privilegiato che illuminava i tanti scenari e meccanismi che perpetuano l’oppressione e le molteplici esclusioni dalla sfera dei diritti. Cercava sinergie, ma non amava compromessi. Aveva credibilità e seguito ma ha conosciuto anche tanti rifiuti. Perché chi si pone dalla parte dei poveri e della giustizia non è gradito. È voce fuori dal coro. Oggi più di prima. E Antonio era radicale. Di fronte a scandali inauditi che per i più rientravano nell’ordine della realtà ed erano pertanto taciuti o rimossi, diceva con convinzione e sorprendente energia “Queste cose vanno urlate sui tetti”. E nel tempo che pronunciava queste parole, si alzava in piedi. Aveva la voce che si leva alta del profeta. Non è stato un santo. È stato uomo dalle forti passioni, capace di lungimiranti visioni, costruttore di ponti, infaticabile tessitore di reti, ideatore di importanti progetti culturali e politici a cui ha saputo dare vita e continuità. Ospitale e generoso, schietto, pronto alle battute e alle risate, capace di relativizzare e di mettersi al servizio, mi ha fatto conoscere e poi entrare in relazione con persone indimenticabili per la loro forte consapevolezza storica, la loro spiritualità e insieme la loro capacità di agire sulla scena pubblica. Le esperienze vissute insieme o di cui sono stata testimone hanno cambiato un po’ la mia storia, hanno dato linfa, sono state varco, vertice di osservazione altro rispetto all’ordinario. Ci mancherai Antonio. Sei stato grande. Riposa in pace.
Condoglianze alla famiglia e in particolare a Rosella, alle sorelle, ai figli Adele Vermigli e Tommaso Vermigli.
Gruppo Abele Onlus
“Buon viaggio, Antonio. Come tante volte ci siamo detti, la morte non è l’ultima parola, è la penultima. L’ultima è la vita”.
Luigi Ciotti, fondatore del #GruppoAbele, ricorda Antonio Vermigli, un amico, un esempio per tutti noi.
Antonio era un uomo innamorato della giustizia, del mondo, delle persone. Un uomo che ha inseguito le sue idee ovunque, instancabilmente. Un costruttore attivo di pace, che per la pace ha camminato tanto.
Non molto tempo fa, chiudendo uno dei suoi articoli, Antonio aveva scritto queste parole: “Su tutte le porte delle nostre città va attaccato un cartello: ‘Cercasi visionari. Urgente'”.
Li cercheremo ancora, Antonio. Nel tuo ricordo e nel tuo nome. Ché certe strade nemmeno la fine del mondo riesce e interromperle.
Ci tengo ad aggiungere anche il mio ricordo:
“Carissimi/e, Antonio Vermigli ci ha lasciato. Ho conosciuto Antonio nei primi anni ’80 e per me è stato un carissimo amico e un riferimento costante per il suo grande impegno contro le tante gigantesche ingiustizie nel mondo in cui viviamo; ingiustizie che lui ha contrastato con grande determinazione e con una energia impareggiabile nella “Rete Radié Resch” (fondata da Ettore Masina nel 1964, con gruppi di solidarietà internazionale presenti in tante città del nostro Paese e che Antonio ha visitato e conosciuto organizzando e partecipando a centinaia di incontri e dialoghi in tutta Italia.
Antonio è stato amico di tantissime personalità autorevoli (nel senso di stimate) come, per citarne solo alcune: Leonard e Waldemar Boff, Frei Betto, Lula Da Silva (che è stato un suo amico strettissimo assai prima che diventasse Presidente del Brasile e che portò nella Sala Maggiore del Palazzo Comunale di Pistoia nei primi anni ’90, quando Lula era il Presidente del PT – il Partito dei Lavoratori del Brasile.
Inoltre, anche in Italia, Antonio era conosciuto e stimato da tantissime persone e da personalità autorevoli che ha portato a parlare in Piazza Risorgimento a Quarrata (quest’anno ci sarà la trentesima “MARCIA della GIUSTIZIA” che Antonio – negli ultimi mesi della sofferenza che ha vissuto – ha organizzato per sabato 9 settembre 2023).
Antonio ci ha lasciato e dentro di me sento il dolore causato dalla perdita di uno dei miei amici più vicini, anzi del mio amico più affettuoso.
Giuliano