Sarà che non sono mai diventato adulto, ma non riesco ad abituarmi a questo brutto momento storico nel quale viviamo. Con i mezzi moderni di comunicazione, sembra amplificata ancora di più la piaga delle violenze, delle atrocità, delle sopraffazioni. Mentre crescono l’indifferenza, l’egoismo, l’esclusione e la mancanza di umanità, scompaiono il bello, la dolcezza, la meraviglia e l’entusiasmo.
Mentre la vita si riempie di paure, di stress, di biechi calcoli, di piccole miserie, c’è tutto questo grigio all’orizzonte, tutto questo marcio, tutta questa desolazione. L’uomo sembra dare il peggio di sé, come se millenni di civiltà, di cultura, di convivenza, di compassione non avessero insegnato un bel niente. C’è di che essere sconfortati terminali.
Non farò qui l’elenco di tutto quello che sta andando storto nel mondo, non voglio aggiungere alla disperazione (e poi, non c’è bisogno di guardare lontano per vedere lo schifo che regna sulla Terra degli uomini…). Ma c’è una serie di atteggiamenti, di comportamenti, di “filosofie di vita”, che va un attimo smascherata e smantellata. Perché bisogna pur partire da qualche cosa, per provare a invertire la tendenza e sognare un mondo più pacifico e tranquillo.
Senza ordine d’importanza, ecco alcuni dei pilastri dell’impero del male che ho individuato.
Si comincia dalla cultura del sospetto. Questa misera visione che fa pensare sempre male dell’altro. Se il mio prossimo dice una cosa, io devo subito cercare il messaggio subliminale nascosto dietro. Devo smascherare il vero intento del mio interlocutore. Mica starà dicendo quelle parole per quello che sono! Questo cerca di fregarmi, di prendermi in giro, di abbindolarmi. Meno male che i miei genitori mi hanno insegnato ad essere sempre in campana, di non credere alle apparenze, di non fidarmi di nessuno. Questo atteggiamento richiede una disciplina perversa: devi sempre essere all’erta! Non puoi rilassarti mentre ascolti l’altro, guai a farti trovare impreparato quando parte la stoccata. Perché si sa che ognuno comunque cerca di sopraffare l’altro, di sconfiggerlo. Perché si sa che la vita è un combattimento di cani, che bisogna far fuori l’altro, che fa parte del DNA dell’uomo. E altre scemenze del genere.
La cultura del sospetto è la condizione per imporre dittature e mafie. La menzogna ne è un effetto diretto. Quante bugie ci hanno raccontato per farci credere che la società degli uomini è fatta di lotta di potere, di classe, di interessi? Che ci siano il potere, le classi e gli interessi, è ovvio. Ma non che ci debba essere per questo una lotta permanente e micidiale. Ma non vedono, questi fautori della cultura del sospetto, che la loro esistenza non ha a che fare con la vita, bensì con la morte? Che la centralità del sospetto è un lungo, lento, cancro che mangia tutte le cellule innocenti, pure, nobili, spontanee della nostra anima? Non hanno un minimo senso di pace, di empatia, di meraviglia? Com’è abietta questa esistenza! Ma come domina su tutte le relazioni umane…
Mi chiedo -perché io sì che sono un naïf!- come si fa a seppellire dentro di sé la vocina che grida disperata di non soccombere al male, di non farsi fregare dall’appello alla cattiveria e alla violenza? Come si fa a imboccare questa strada di auto-lesionismo, di masochismo, di coglionaggine filosofica mondiale? Ma non ci si rende conto che la cultura del sospetto è un grande boomerang, che invece di farti capire la vita, la distrugge lentamente e inesorabilmente dentro di te? Che grandi furbi, i sospettosi, che pensano di aver capito come “funzionano le cose”, come bisogna “sistemare gli altri”, come “farsi valere”! Pensi di farti degli amici in questo modo, Mister Furbo?
È semplicemente desolante questo quadro di suicidio subconscio della propria anima. Ma, forse, è questo il vero intento: distruggere l’anima, quel luogo dove nasce il senso di giustizia, di rispetto, di compassione, di verità, di bene, di libertà. Tutta roba che intralcia la trionfante marcia del male. Tutta roba che renderebbe gli esseri umani più buoni e più pacifici. Che schifo! Qui bisogna consolidare e perpetuare la legge del taglione, la legge del più forte, la legge della miseria totale…
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