Frei Betto - Felice 2010 ad ognuno di noi!
Felice Anno Nuovo agli artigiani delle utopie, le cui mani callose estraggono girasoli dai pantani dell’ambiguità; alle donne cercatrici di affetti nascosti, dee miracolose dell’amore gratuito; ai bambini che sono sopravvissuti dentro i cuori di tutte le età e ai custodi dei silenzi meditativi.
Felice Anno Nuovo ai maghi della delicatezza e a coloro che tessono lacci di nastro con le linee del tempo; a coloro che ascoltano il rumore degli angeli e ai portatori di luminosa dignità montati su cavalli di fuoco
Felice Anno Nuovo ai pellegrini dei sentieri privi di oscurità; ai raccoglitori di conchiglie nelle spiagge assolate dalla sazietà etica; a coloro che sciolgono nodi nelle pieghe dello spirito; agli ambasciatori di ricompense e agli spaventapasseri dell’infelicità.
Felice Anno Nuovo a chi si affaccia alla finestra dell’anima per contemplare il primo chiarore del mattino; ai naviganti le cui vele si muovono grazie al soffio dello Spirito; ai seminatori di orizzonti diafani; alle donne che cuciono orli di tenerezza nel suolo sassoso delle nostre sventure.
Felice Anno Nuovo agli accampati nel vasto territorio della insensatezza, ostaggio di ego gonfiati; agli acrobati di mirabolanti congetture, schiavi delle proprie altisonanti illusioni; agli autori della incongruenza civica, inveterati giocatori del bleuf.
Felice Anno Nuovo ai cuori sedotti dal tocco dell’amore divino; ai volontari della generosità, segnalatori di percorsi nelle vie labirintiche delle nostre sconfitte; ai profeti inflessibili all’ubriacatura della ripetitività, intrepidi coltivatori della speranza.
Felice Anno Nuovo ai pasticceri degli annunci gradevoli tra tante disillusioni; agli artisti della sobrietà, ostili alla ribalta dell’ipocrisia; agli orefici della bellezza gravida di profondità soggettiva; ai maestri di saggezza spinti dal soave venticello impregnato dal sapore del miele.
Felice Anno Nuovo ai filosofi disalfabetizzati dall’erudizione, attenti ai voli dell’intelligenza che trascende la ragione; agli adepti della mistica priva di immagni e parole; agli zingari di Dio i cui passi percorrono gli stretti cammini misterici dell’amorosità ineffabile.
Felice Anno Nuovo a chi si rifiuta di pronunciare il discorso acido che toglie significato all’altro; agli abitanti dei villaggi poetici, nelle cui albe suonano cantici benevolenti; agli eremiti dell’afflizione, alimentati dal Verbo che si fa carne; agli abili alpinisti dell’immaginazione, nelle cui arti la vita si trasforma in allegorie.
Felice Anno Nuovo ai cacciatori di dettagli, attenti ai particolari della gentilezza; agli orefici dell’eleganza, le cui parole esalano fragranze profumate; alle sentinelle della meraviglia, rese gradevoli dal dono di identificare la vita con il miracolo; agli artefici della fantasia, transustanziatori delle nostre emozioni più terrene.
Felice Anno Nuovo a chi tace gli spropositi altrui, incapace di trasformare la propria lingua in pietra in cui si inciampa; ai veleggiatori di fantasie romantiche, inebriati di poesia; agli architetti del futuro, dediti al progetto della cerimonia delle nozze della libertà con la giustizia.
Felice Anno Nuovo agli artisti del non senso capaci di imprimere alla vita un carattere ludico; agli assidui cavalieri della filosofia del riso, dai quali emana la gioia di vivere; e agli afflitti che accendono lanterne, discepoli indignati di Diogene.
Felice Anno Nuovo a chi si dà da fare nella direzione opposta a quella dei pusillanimi, disposto al coraggio di reinventare l’esistenza dopo ogni fallimento; e al guardiano del faro in pieno mare in tempesta, il cui fascio di luce apre vie dorate sulla superficie delle acque; e alle donne i cui cuori sono cullati dalla ninnananna di Cupido.
Felice Anno Nuovo agli occhi vigili di fronte al tramonto dell’ambiente, nei quali le lacrime sono prosciugate dalla fuliggine dei camini del profitto; a coloro che liberano i passeri dalle gabbie, coraggiosi piloti di voli allucinati; e ai servi della gratuità, militanti dell’altruismo compassionevole.
Felice Anno Nuovo a chi ha avuto un anno infelice, ferito tra dolori e lacrime, schiacciato da disperazione e sentieri oscuri, voglia Dio che ora possa riscattare il meglio di sé, riallacciarsi al Trascendente e fare dell’amore la ragione del suo rinascere alla vita.