Guatemala, comunità indigene ed ENEL
31/05/10 00:09 Categoria Notizie
Le autorità indigene della Regione Ixil, che sono parte dell’Associazione Guatemalteca di Sindaci e Autorità Indigene – AGAAI -, facendo uso dei diritti ancestrali ereditati dai suoi antenati maya sulle montagne, i boschi, i fiumi e gli altri beni naturali del territorio ixil ed esigendo l’applicazione della Costituzione Politica della Repubblica, dell’Accordo sull’Identità ed i Diritti dei popoli Indigeni, della Convenzione Internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di Discriminazione Razziale, della Convenzione 169 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni, in occasione della visita del Relatore delle Nazioni Unite sui diritti umani e le libertà fondamentali dei popoli indigeni, emettono la presente dichiarazione che contiene i seguenti elementi principali:
1. Il popolo maya Ixil dei municipi di Chajul, Cotzal e Nebaj vive da più di 2000 anni nel territorio delle montagne della Sierra de los Cuchumatanes. Attualmente nel territorio vivono 150.000 abitanti. Durante il conflitto armato interno, nella Regione Ixil furono istallati 15 distaccamenti militari, l’esercito commise 58 massacri ed impose la creazione dei Poli di Sviluppo e dei Villaggi Modello (campi di concentrazione) come parte del Piano militare dell’Operazione Sofia e delle sue campagne: Cenere 81, Vittoria 82 e Fermezza 83.
2. La regione Ixil è attualmente in un processo di ricostruzione del tessuto sociale dopo la distruzione causata dalla politica dello Stato del Guatemala durante il conflitto armato interno, una politica basata nel genocidio e nella terra bruciata. Nonostante questo, durante gli ultimi 4 anni, una nuova minaccia è arrivata alle nostre comunità con la presenza di imprese multinazionali costruttrici di 12 idroelettriche e di 6 imprese minerarie, 5 imprese idroelettriche sono della ditta italiana ENEL.
3. Sulla vendita e consegna dei beni naturali nel territorio Ixil, il Governo del Guatemala e i Sindaci Municipali non hanno informato le comunità e le autorità indigene. Non è stata data nessuna informazione alle comunità indigene che non sono state consultate e che non hanno dato il loro consenso. Questo rappresenta una chiara violazione dei diritti dei popoli indigeni e continua l’appropriazione indebita che venne imposta durante l’invasione spagnola ed il genocidio durante il conflitto armato interno.
4. Le Autorità Indigene della Regione Ixil, esigono che il Governo del Guatemala compia con il suo obbligo costituzionale di informare le comunità e le autorità indigene nelle sue proprie lingue maya e l’opinione pubblica in generale, sugli impegni assunti con le imprese multinazionali e uniscono la loro richiesta a quella fatta da numerose organizzazioni sociale e popolari chiedendo:
a. La cancellazione immediata delle licenze di riconoscimento, esplorazione e sfruttamento minerario, idroelettrico e petrolifero.
b. La sospensione di tutte le misure repressive contro le comunità, le autorità ed i dirigenti indigeni che si oppongono a consegnare le nostre risorse naturali alle imprese multinazionali.
c. Compiere con le raccomandazioni fatte dagli organismi internazionali affinché si sospendano le concessioni di licenze di sfruttamento minerario e si consultino le comunità indigene.
5. Le Autorità indigene della Regione Ixil, di fronte alla violazione dei diritti dei popoli indigeni e alla debolezza dello stesso stato del Guatemala che non è in grado di assicurare il diritto alla vita e alla protezione dei beni della madre natura, richiedono alle Nazioni Unite e agli organismi internazionali che difendono i Diritti Umani di costituire una Commissione internazionale di vigilanza sul diritto alla vita delle comunità indigene e sulla protezione della diversità biologica delle nostre regioni minacciate di essere distrutte per colpa delle imprese multinazionali.
6. Infine le Autorità Indigene della Regione Ixil, si uniscono alla petizione presentata nel Memoriale dei Memoriali delle comunità dei Municipi del nord del Quiché, all’attività dell’AGAAI in difesa dei diritti dei popoli indigeni del Guatemala ed esprimono la loro solidarietà alle comunità colpite dalla recente eruzione del Vulcano Pacaya.
Autorità indigene della Regione Ixil
Chajul, Cotzal e Nebaj
Nebaj, Ijyaab’ 11 CHEE, Día 2 IQ’.
Región Ixil, Nebaj 28 maggio 2010.
1. Il popolo maya Ixil dei municipi di Chajul, Cotzal e Nebaj vive da più di 2000 anni nel territorio delle montagne della Sierra de los Cuchumatanes. Attualmente nel territorio vivono 150.000 abitanti. Durante il conflitto armato interno, nella Regione Ixil furono istallati 15 distaccamenti militari, l’esercito commise 58 massacri ed impose la creazione dei Poli di Sviluppo e dei Villaggi Modello (campi di concentrazione) come parte del Piano militare dell’Operazione Sofia e delle sue campagne: Cenere 81, Vittoria 82 e Fermezza 83.
2. La regione Ixil è attualmente in un processo di ricostruzione del tessuto sociale dopo la distruzione causata dalla politica dello Stato del Guatemala durante il conflitto armato interno, una politica basata nel genocidio e nella terra bruciata. Nonostante questo, durante gli ultimi 4 anni, una nuova minaccia è arrivata alle nostre comunità con la presenza di imprese multinazionali costruttrici di 12 idroelettriche e di 6 imprese minerarie, 5 imprese idroelettriche sono della ditta italiana ENEL.
3. Sulla vendita e consegna dei beni naturali nel territorio Ixil, il Governo del Guatemala e i Sindaci Municipali non hanno informato le comunità e le autorità indigene. Non è stata data nessuna informazione alle comunità indigene che non sono state consultate e che non hanno dato il loro consenso. Questo rappresenta una chiara violazione dei diritti dei popoli indigeni e continua l’appropriazione indebita che venne imposta durante l’invasione spagnola ed il genocidio durante il conflitto armato interno.
4. Le Autorità Indigene della Regione Ixil, esigono che il Governo del Guatemala compia con il suo obbligo costituzionale di informare le comunità e le autorità indigene nelle sue proprie lingue maya e l’opinione pubblica in generale, sugli impegni assunti con le imprese multinazionali e uniscono la loro richiesta a quella fatta da numerose organizzazioni sociale e popolari chiedendo:
a. La cancellazione immediata delle licenze di riconoscimento, esplorazione e sfruttamento minerario, idroelettrico e petrolifero.
b. La sospensione di tutte le misure repressive contro le comunità, le autorità ed i dirigenti indigeni che si oppongono a consegnare le nostre risorse naturali alle imprese multinazionali.
c. Compiere con le raccomandazioni fatte dagli organismi internazionali affinché si sospendano le concessioni di licenze di sfruttamento minerario e si consultino le comunità indigene.
5. Le Autorità indigene della Regione Ixil, di fronte alla violazione dei diritti dei popoli indigeni e alla debolezza dello stesso stato del Guatemala che non è in grado di assicurare il diritto alla vita e alla protezione dei beni della madre natura, richiedono alle Nazioni Unite e agli organismi internazionali che difendono i Diritti Umani di costituire una Commissione internazionale di vigilanza sul diritto alla vita delle comunità indigene e sulla protezione della diversità biologica delle nostre regioni minacciate di essere distrutte per colpa delle imprese multinazionali.
6. Infine le Autorità Indigene della Regione Ixil, si uniscono alla petizione presentata nel Memoriale dei Memoriali delle comunità dei Municipi del nord del Quiché, all’attività dell’AGAAI in difesa dei diritti dei popoli indigeni del Guatemala ed esprimono la loro solidarietà alle comunità colpite dalla recente eruzione del Vulcano Pacaya.
Autorità indigene della Regione Ixil
Chajul, Cotzal e Nebaj
Nebaj, Ijyaab’ 11 CHEE, Día 2 IQ’.
Región Ixil, Nebaj 28 maggio 2010.